La Israel Cycling Academy, cambia nome per un progetto dal cuore italiano che punta al futuro

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La Israel Cycling Academy, ha fatto il grande salto nel world tour e a...

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La Israel Cycling Academy, ha fatto il grande salto nel world tour e a Tel Aviv si è presentata con un nuovo nome e una nuova maglia. La nuova squadra, nata dalla fusione con la Katusha, si chiama Israel Start-Up Nation, e sul petto spicca il nome dell’italiana Vini Fantini, marchio che fino alla scorsa stagione era tra le squadre professional legata alla giapponese Nippo. I corridori in squadra saranno 30, di cui 7 provenienti dalla Katusha, dove troviamo  il nome di Nils Politt, secondo all’ultima Parigi-Roubaix. Tra i nomi di spicco c’è quello di Dan Martin proveniente dal Team UAE Emirates e André Greipel che si unisce dopo una stagione all’Arkéa-Samsic. Tra i nuovi corridori anche l'ex detentore del record dell'ora Alex Dowsett. Una squadra veramente internazionale la Israel  con corridori provenienti da tanti Paesi diversi. Ma in questa squadra che ha come partnership la Start-Up Nation Central, un'organizzazione no profit con sede a Tel Aviv, troviamo anche Italia. Tra gli sponsor principali c’è Valentino Sciotti e la sua Fantini Vini, ma anche il corridore Davide Cimolai, che abbiamo visto indossare la maglia azzurra della nazionale e il direttore sportivo ex Katusha Claudio Cozzi. Nello staff anche il medico e due massaggiatori sono italiani e le bici sono fornite da De Rosa, che ha preso il posto della Factor Bikes. Sylvan Adams comproprietario del team ha dichiarato: “La nostra è una squadra di professionisti con piloti israeliani di livello mondiale accanto ai migliori talenti internazionali. Sapremo sicuramente essere competitivi”. Soddisfatto Valentino Sciotti: “Entrare nel world era un mio sogno. Molte squadre mi hanno contattato, ma questa squadra mi ha subito convinto, grazie ad un progetto che punta al futuro”. Punta al futuro la Israel Start-Up Nation, attraverso un sistema tecnologico innovativo, nato in Israele, che porterà vantaggi competitivi alla squadra. Tra gli obiettivi c’è anche il successo mediatico, con l’intento di arrivare al maggior numero di appassionati di ciclismo in tutto il mondo
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Il Messaggero