La Ferrari 2017 intitolata a Jules Bianchi, gaffe dello sponsor

La Ferrari 2017 intitolata a Jules Bianchi, gaffe dello sponsor
Galeotto fu il tweet e chi lo scrisse. Se l'è fatto scappare lo sponsor in un post poi immediatamente cancellato. Ma ormai in Rete la notizia era dilagata: la nuova...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Galeotto fu il tweet e chi lo scrisse. Se l'è fatto scappare lo sponsor in un post poi immediatamente cancellato. Ma ormai in Rete la notizia era dilagata: la nuova Ferrari per il Mondiale 2017 si chiamerà SF17-JB, dove il 17 sta per l'anno e le ultime due iniziali saranno una dedica a Jules Bianchi, che tra l'altro correva proprio col numero 17. Una clamorosa anticipazione, un errore o cosa? Contattata telefonicamente, la Ferrari ha smentito che questo sarà il nome della nuova monoposto. Ma il giallo ha comunque scatenato grande curiosità.


DEDICA SPECIALE
Jules Bianchi, che faceva parte della famiglia Ferrari in quanto pilota della Driver Academy, è scomparso il 17 luglio del 2015 dopo nove mesi di coma in seguito all'incidente nel GP del Giappone del 5 ottobre 2014, quando correva con la Marussia. Il 25enne francese, a causa della pioggia, era uscito di pista colpendo un trattore fermo nella via di fuga per rimuovere la Sauber di Adrian Sutil, uscito di pista il giro precedente. Soccorso e trasportato all'ospedale di Yokkaichi, subì un intervento per ridurre un ematoma al cervello. Ma a causa dei vasti danni cerebrali non si era più ripreso, fino a spegnersi nel luglio dell'anno successivo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero