La Federvolley inaugura la nuova sede alla presenza di Renzi

Il premier Renzi nell'ufficio del presidente Carlo Magri
«Spero che questa sia una soddisfazione che possa durare nel tempo, questa è la nostra casa, la casa della ...

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«Spero che questa sia una soddisfazione che possa durare nel tempo, questa è la nostra casa, la casa della

pallavolo, mi sento orgoglioso di questo, è una sede che rappresenta il nostro movimento. Per primo devo ringraziare il mio mondo, ringrazio il presidente del Coni, il presidente della federazione europea e c'è il Presidente del consiglio che è venuto a vedere la nazionale ma è uno che mi chiama alle sette del mattino per la juiores che vince il mondiale, quindi la pallavolo gli piace e il mio mondo lo deve sapere. In questo momento sono molto contento di avere al vertice del paese un appassionato di pallavolo».
Sono le parole del presidente della Fipav, Carlo Magri, durante l'inaugurazione della nuova sede della Federvolley a Roma alla presenza di Renzi e Malagò.
«In un momento economico come questo, siccome è una sede molto bella, il miracolo è stato anche che abbiamo avuto un guadagno economico. La sede è nostra, grazie al Coni che ci ha supportato e al Credito Sportivo con cui abbiamo fatto con mutuo ventennale, così io mi assicuro la permanenza per altri 20 anni...», ha detto con il sorriso
Magri. «Questa è una federazione giovane, di vecchio ha solo il presidente, però ho una funzione come il presidente della repubblica che normalmente lo prendono anziano, quindi io posso svolgere questa funzione qui», ha poi proseguito il numero uno della federvolley. «È una casa funzionale, adatta alla nostra federazione. Credo sia un
orgoglio per il presidente del Coni».
Poi sulle olimpiadi di Rio aggiunge: «Se noi avessimo fatto questa presentazione che non eravamo qualificati per Rio....mi veniva peggio.... Abbiamo questa tranquillità e questa soddisfazione, faremo di tutto per dare grosse
soddisfazioni alla pallavolo italiana e allo sport italiano, come tentiamo di fare da tanti anni».
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Il Messaggero