Vincere un campionato non è mai facile, farlo senza perdere una partita in stagione rende il successo un’impresa da raccontare. Accade in C Gold lombarda dove la...
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La forza del gruppo, costruito con giocatori di grande esperienza, alcuni dei quali già sotto contratto anche per l’anno prossimo. Pilotti, ad esempio, classe 1980, uscito dalle giovanili dell’Olimpia Milano e una vita sui campi di serie B. Oppure Verri, scuola Reggiana e tre stagioni, tra l’altro, alla Fortitudo Bologna tra serie B e Legadue. E poi un allenatore vincente, Paolo Piazza, che, tra le varie vittorie, può vantare la grande scalata di Piacenza, portata dalla C1 alla Legadue. La promozione del 2008 con lo stesso immacolato cammino: 40 vittorie, zero sconfitte. In quella squadra c’erano Mario Boni e Hugo Sconocchini. “Una bella coincidenza, anche se alla fine l’importante è raggiungere l’obiettivo prefissato”, ci racconta il tecnico nato 44 anni fa a Milano. “Lo scorso anno siamo stati eliminati in semifinale e questo ci ha permesso di partire in anticipo sul mercato. Abbiamo centrato tutti gli obiettivi di mercato, poi i ragazzi hanno fatto il loro in campo e fuori, mettendo sempre al primo posto la squadra piuttosto che le individualità”
Anche i numeri parlano chiaro. 79.5 i punti segnati, appena 55.2 punti subiti, 24.3 punti di scarto medio in stagione regolare, chiusa sul 24-0. La vittoria più netta alla nona di ritorno: 97-51 a Cerro Maggiore. L’ultima sconfitta il 13 maggio 2017, gara 3 di semifinale playoff a Olginate (58-56). 13 mesi fa, da allora, solo vittorie, anche nelle amichevoli di preparazione del campionato. “A volte gli allenamenti sono stati più intensi delle partite della domenica”, aggiunge Piazza che discuterà a giorni del suo rinnovo.
L’obiettivo adesso sarà di consolidarsi nel terzo campionato nazionale e poi provare a fare il salto in Legadue entro pochi anni. Nel solco del passato che vanta numerose partecipazioni in Serie A negli anni ’60 e ’70 con la storica, anche se sfortunata, partecipazione in A1 nella stagione 78/79, trascinata da Claudio Malagoli, che poi divenne la bandiera della Pallacanestro Brindisi, indimenticato campione morto prematuramente a 37 anni e al quale è dedicata la curva dei tifosi al Pala Basletta. In epoca più recente, un sesto posto in A/2 nella stagione 2009/10. Ultimo anno di gloria prima della scomparsa e della rinascita nel 2013 con una nuova affiliazione e una nuova società. “Raccogliamo oggi il duro lavoro di questi ultimi anni, ma la società si è subito strutturata in una certa maniera, ora vuole darsi un organizzazione ancora più professionale – conclude Spaccasassi -. Ripartiamo anche dai nostri tifosi, mai meno di mille anche in queste categorie, dai bambini, dalle famiglie. La Nuova Pallacanestro è un patrimonio di tutta la città”.
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Il Messaggero