Sci di fondo, Pellegrino: «La coppa di specialità è solo l'inizio»

Federico Pellegrino
Comincia dalla Finlandia la Coppa del mondo di fondo. Sabato a Kuusamo toccherà alle sprint in tecnica classica inaugurare la stagione degli sci stretti. Dici sprint e il...

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Comincia dalla Finlandia la Coppa del mondo di fondo. Sabato a Kuusamo toccherà alle sprint in tecnica classica inaugurare la stagione degli sci stretti. Dici sprint e il pensiero vola al ventiseienne valdostano Federico Pellegrino, detentore della coppetta di specialità, che nella regione di Ruka guiderà la pattuglia di otto azzurri, quattro uomini e altrettante donne. L'ultima ecografia all'adduttore della gamba sinistra ha diagnosticato la completa guarigione dallo stiramento rimediato in allenamento: sul volto di Chicco è tornato pertanto il sorriso.

Federico, un contrattempo che non ci voleva.
«Certamente ho perso qualcosa in termini di preparazione, ma l'importante è esserne uscito nel migliore dei modi. Non mi sento al 100% della condizione, però sono riuscito a fare buone cose grazie ai sanitari della squadra».
Con quali stimoli si riparte?
«Nella vita quotidiana non è cambiato niente, sono sempre lo stesso ragazzo. Aver conquistato la Coppa delle sprint mi ha però proiettato nella storia di questo sport. Quando ci ripenso provo più emozione adesso rispetto allo scorso inverno. Confermarsi sarà difficile».
Cosa ha cambiato nel programma estivo?
«Ho aumentato di 50 ore il tempo di allenamento. A fine stagione sarò a quota 800 ore complessive».
Quali sono i suoi obiettivi?
«Mi piacerebbe crescere nella sprint in classico e nelle gare distance, due terreni dove vorrei pian piano guadagnare posizioni. In questi ultimi giorni mi sto concentrando molto sull'alternato, sfruttando anche lo skiman Marco Brocard, perché in questa tecnica sono le prime due gare a Kuusamo e Lillehammer».
In Finlandia farà anche la 15 chilometri?
«Sì, così come farò l'intero minitour in Norvegia. Sono gare dalle quali non so cosa aspettarmi se non vedere come reagisce il mio fisico sulle lunghe distanze».
Un pensierino sulla staffetta?
«Ovviamente è nei miei progetti. Dovrò dimostrare di valere uno dei posti per la tappa di Coppa di La Clusaz, dove la frazione sarà da 7,5 chilometri, e poi chissà anche per i Mondiali».
L'evento clou dell'anno sarà proprio la rassegna iridata in febbraio.
«Il mio obiettivo sarà conquistare almeno una medaglia. Due anni fa a Falun l'ho fatto nella staffetta a coppie, stavolta a Lahti la sprint sarà a skating, la mia tecnica preferita. Mi piacerebbe fare anche le due staffette».
Nel 2018 a Pyeongchang il quartetto azzurro sarà da podio?
«Dobbiamo ancora crescere, ma abbiamo iniziato il nostro percorso. Con Noeckler, De Fabiani, Salvadori e Rastelli formiamo un gruppo affiatato».
A proposito di De Fabiani, nella passata stagione siete stati gli unici a spezzare il dominio norvegese.
«Siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto, ma non ci montiamo la testa. Gli scandinavi sono ancora il faro del fondo e batterli non è mai facile».
Che idea si è fatto sulla bufera doping che ha coinvolto i norvegesi?
«Gli episodi di negligenza mi hanno lasciato di stucco, ma mi fido della legge, quindi chi ha sbagliato è giusto che paghi».
Cambierà il suo motto quest'anno?

«Per niente. È sempre il solito: rispetto per tutti, paura di nessuno».
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Il Messaggero