L’Audace prosegue il suo “digiuno” da vittorie che dura dal 15 settembre scorso (seconda giornata contro l’Atletico Vescovio) e che si aggiunge...
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«Devo dire che non meritavamo il doppio svantaggio perché il Gaeta, che è certamente una grande squadra e lotterà fino alla fine per salire in serie D, aveva creato pochissimo: di fatto con un tiro e mezzo avevano segnato due reti, ma noi non ci siamo arresi e abbiamo messo in campo una forte voglia di riscatto dopo il brutto k.o. di Coppa. Dopo il mio gol dell’1-2, è arrivato quello di Nunez per il definitivo pari: un punto che abbiamo ampiamente meritato».
L’ex Città di Paliano è tornato a casa: «Sono di Genazzano e sono tornato sia per motivi familiari che lavorativi, adesso le priorità sono altre. Inoltre ho sposato in pieno il progetto Audace e mi sono messo ad allenare nella Scuola calcio anche per cominciare un percorso che potrebbe interessarmi per il dopo-carriera da calciatore». Che al momento non sembra essere vicino: «Finchè mi sento bene, mi diverto e non mi pesa allenarmi, non vedo perché dovrei smettere. Vivo questa passione per il calcio come un bambino e penso alla giornata». Lo stesso discorso vale per l’Audace: «Questo pareggio col Gaeta può darci autostima, ma dobbiamo rimanere coi piedi per terra e ragionare partita dopo partita». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero