L'Aquila rilancia l'azionariato popolare: «La Serie B in cinque anni» dopo la tripla promozione. Il modello è il Bayern Monaco

Dalla Serie D con l'obiettivo della B

L'Aquila rilancia l'azionariato popolare: «La Serie B in cinque anni» dopo la tripla promozione. Il modello è il Bayern Monaco
La Serie B in cinque anni con l'azionariato popolare. Il modello è quello del Bayern Monaco. Una doppia promozione in cinque anni, visto che adesso l'Aquila...

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La Serie B in cinque anni con l'azionariato popolare. Il modello è quello del Bayern Monaco. Una doppia promozione in cinque anni, visto che adesso l'Aquila è in Serie D e ci arriva dalla Prima Categoria del 2018.

Ma non è solo una questione di passione, perché adesso l'obiettivo diventa anche imprendiatoriale: perché investendo un minimo di 250euro oggi, tra cinque anni si potrebbe essere proprietari di un pezzo di una società professionistica che si spera in salute - e i presupposti a quanto pare ci sono tutti - e che potrebbe essere ceduta a qualche fondo di quelli importanti. Ricavandoci pure qualcosa. Il progetto, ambizioso, è stato presentato all'Hub di Lventure Group dentro la stazione Termini di Roma. E lo ha fatto l'Aquila, come detto, che vuole arrivare in cadetteria per festeggiare il centenario del club fissato appunto nel 2027. 

Obiettivo

L'Aquila già da 5 anni a questa parte vive in questo modo, ma adesso le cose devono cambiare anche perché c'è la costruzione del nuovo stadio di mezzo e quindi la D sta un poco stretta. L'obiettivo minimo è quello di trovare 150mila euro per finanziare la squadra e chiudere magari con 2milioni di euro. Sì, c'è ambizione, ma per una città e per un popolo che quindici anni fa è stato ammaccato ma non distrutto dal terremoto non è chissà ché. Insomma, si può fare. A prensentare il progetto ci hanno pensato Francesco Righetti, global advisor della Phoenix Capital, Francesco Ghirelli, presidente onorario del club, Giancarlo Abete, presidente della LND, Pierluigi Bioni, sindaco de L'Aquila, il senatore Guido Quintino Liris, l'ad del club Goffredo Juchich e Carlo Cottarelli, che ci ha provato con l'Inter a fare un progetto del genere ma che ha trovato la porta chiusa. Però l'Aquila è una dimensione diversa, e chissà, magari potrebbe essere il futuro. «Il Bari ad esempio ci ha chiesto come facciamo a fare questo» ha rivelato Juchich. Uno sguardo al futuro, per una dimensione diversa di fare calcio. 

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Il Messaggero