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Nikola Kalinic, doppio ex di Roma-Verona, è stato uno dei protagonisti della squadra veneta fino al 6 febbraio. Dopo la partita con la Juventus ha rescisso il contratto con la società gialloblu ed è tornato a casa, a Spalato, per chiudere la carriera con la maglia dell’Hajduk. «È stato molto bello riabbracciare i tifosi. Questa società mi ha dato tanto, voglio vincere e ripagare la loro fiducia». Anche l’esperienza col Verona è stata positiva. Merito, soprattutto, del rapporto speciale col tecnico Tudor: «Siamo come due fratelli. È un grande allenatore, molto competente e che vive per il calcio. Prevedo per lui una carriera importante, diventerà un top. Il Verona con lui gioca bene e ottiene risultati». Deludente invece fin qui il campionato della Roma: «Andare in Champions League sarà difficilissimo. Sono tante le squadre che lottano per l’Europa che conta».
Ricordi giallorossi
L’attaccante croato conserva un bellissimo ricordo dell’esperienza giallorossa (stagione 2019-20). Cinque i gol in quindici presenze sono infatti «un bottino positivo» per Kalinic, ricordato dai tifosi anche per quella discussa rete annullata contro il Cagliari all'Olimpico: «Mi sono trovato molto bene nella Capitale. Peccato non aver giocato di più, ma è stato un anno difficile per via del Covid e di un infortunio. Dzeko? Per me un amico vero. Non conosco i motivi del suo addio, ma sono sicuro che dopo la Roma farà grande anche l’Inter. Ovunque ha dimostrato il suo valore, è sul podio dei più forti con cui ho giocato insieme a Perisic e Modric». Chiusura su Sarri e Spalletti, due tecnici che avrebbero voluto allenare il numero 9 rispettivamente al Napoli e all’Inter: «Mi dispiace non sia accaduto, ma nel calcio è così, non si può ottenere tutto».
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Il Messaggero