Juventus, Fiorentina e Napoli: miracolo, impresa, riscatto dell'Italia in Europa

Juventus, Fiorentina e Napoli: miracolo, impresa, riscatto dell'Italia in Europa
Miracolo. Impresa. Riscatto. Ecco, se si vogliono chiamare le cose con il loro nome, le missioni cui sono chiamate le tre italiane impegnate in settimana nelle semifinali europee....

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Miracolo. Impresa. Riscatto. Ecco, se si vogliono chiamare le cose con il loro nome, le missioni cui sono chiamate le tre italiane impegnate in settimana nelle semifinali europee. Per la Juventus eliminare il Real Madrid sarebbe un autentico miracolo: ancora grandissima è la distanza che separa i due club, basti il dato dei fatturati a rendere l'idea, 279 milioni i campioni d'Italia, 549 i detentori della Champions, quasi il doppio. Per la Fiorentina avere la meglio sul Siviglia sarebbe una piccola grande impresa: il rendimento delle due squadre in campionato è simile, quinti gli uni, quinti gli altri, ma vuoi mettere la Liga con la Serie A di questi tempi? e poi gli andalusi l'Europa League l'hanno già vinta l'anno scorso. Per il Napoli raggiungere la finale sarebbe invece a questo punto quasi un atto dovuto, un'occasione di riscatto dopo le delusioni di un campionato assai al di sotto delle aspettative, un'opportunità offerta anche dalla modestia degli avversari, gli ucraini del Dnipro, autentici imbucati alla festa del calcio europeo.


I GIORNI DELLA VERITÀ
E' la settimana della verità. Nessuno si aspettava che il calcio italiano potesse piazzare tre rappresentanti nelle semifinali di Champions ed Europa League. Eppure, cresce la sensazione che il traguardo non sia stato ancora raggiunto, che questa possa essere, come direbbe un noto tifoso della Fiorentina costretto dal suo ruolo a fare pure i complimenti ai neo campioni d'Italia che non sopporta, la svolta buona. Ci crede persino la Juventus, che ha rinunciato a festeggiare un risultato storico, il quarto scudetto consecutivo, pur di non perdere la concentrazione. Fa bene. Non ha senso andare in campo sentendosi già battuti. A patto di non esagerare con l'ottimismo. Il Real Madrid è una grandissima squadra in salute. Sabato ha vinto proprio a Siviglia, su un campo imbattuto da 15 mesi, con una tripletta di Ronaldo che da solo in campionato ha già segnato più gol (42) di tutta la Sampdoria (41), per dire. James Rodriguez è ai massimi. E' tornato Bale e sta bene pure lui. Mancheranno Modric e, probabilmente, Benzema. Assenze gravi, ma meno pesanti di quella di Pogba. Ci vuole la Juventus migliore di tutta la stagione e non basterebbe lo stesso se il Real giocasse come sa.

L'ARMA DEL CATENACCIO

Stavolta il vecchio catenaccio potrebbe servire, l'Atletico di Simeone il Real li ha sempre messo in difficoltà così, parcheggiando il pullman davanti alla porta. Con la speranza magari di un aiutino da parte di Casillas. Il Napoli invece ha la migliore delle semifinali possibili. Di più. L'esperienza internazionale del suo allenatore e dei suoi assi, a partire da Higuain, lo rendono il grande favorito della competizione. E anche se il Dnipro non è tanto superiore ai vari Empoli, Verona e Udinese che quest'anno l'hanno messo in difficoltà più delle “grandi”, stavolta non mancheranno le motivazioni. Per arrivare magari a una finale tutta italiana, se con il Siviglia Montella ritroverà la Fiorentina più bella: saranno due sfide aperte fra squadre a trazione anteriore. Al bando i tatticismi, chi giocherà meglio la spunterà.
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Il Messaggero