Juve-Milan 2-1: Kean ancora decisivo, domani può arrivare lo scudetto

Juventus - Milan, Kean segna il gol decisivo
Il cinismo di questa Juventus è quasi sconcertante. Contro il Milan rischia di perdere, merita di pareggiare ma alla fine vince in rimonta, con il gol decisivo del solito...

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Il cinismo di questa Juventus è quasi sconcertante. Contro il Milan rischia di perdere, merita di pareggiare ma alla fine vince in rimonta, con il gol decisivo del solito Kean, quinta rete in cinque partite consecutive per il Golden Boy bianconero. Lo forza dei bianconeri ha ridotto lo Scudetto a una formalità, con possibilità di festeggiare già domani in caso di sconfitta del Napoli. La Juve dorme nel primo tempo, si sveglia nella ripresa e va a riprendersi una partita che un buon Milan aveva provato a strapparle con il vantaggio di Piatek. Nonostante l’ausilio della VAR Fabbri non vede un rigore piuttosto clamoroso per braccio netto in area di Alex Sandro, ma il vantaggio rossonero è solo rimandato di qualche minuto. Sbagliano Bonucci e Bentancur, incomprensione fatale e palla a metà sulla quale si avventa Bakayoko che innesca il polacco (21° rete in campionato). La Juve però non sbanda, sa che girando al minimo può anche concedere un gol e la raddrizza cambiando atteggiamento nella ripresa: Musacchio frana in area su Dybala, nessuna esitazione dal dischetto per la Joya che firma l’1-1 in una serata grigia, culminata con una sostituzione non apprezzata. Il Milan ha dato tutto e non ne ha più, mentre la Juve dopo aver giochicchiato nel primo tempo ha ancora energie da vendere. Specie dalla panchina: non è un caso che il gol vittoria arrivi sull’asse dei subentrati: Pjanic anticipa Bakayoko sfruttando una palla molle suicida di Calabria e vede Moise in area, stop, tiro e palla nell’angolino. La Juve festeggia, il Milan è una furia, Leonardo che critica pesantemente le decisioni dell’arbitro Fabbri. Per i bianconeri l’antipasto ideale prima dell’andata dei quarti di Champions, ora rimane da capire solo quando festeggiare lo Scudetto.


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Il Messaggero