Lazio, con la Juventus un pranzo da signora

Lazio, con la Juventus un pranzo da signora
dal nostro inviato TORINO Nulla è impossibile. No, non è uno slogan pubblicitario ma il modo scelto da Simone Inzaghi per caricare i suoi ragazzi in vista...

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dal nostro inviato
TORINO Nulla è impossibile. No, non è uno slogan pubblicitario ma il modo scelto da Simone Inzaghi per caricare i suoi ragazzi in vista dell'assalto al fortino Stadium. Una gara difficilissima, forse la più affascinante del campionato, quella contro la Juventus capolista. I bianconeri nel loro stadio sono imbattuti da 26 gare consecutive e sono 28 le partite totali senza sconfitte. L'ultimo ko, inferto dall'Udinese, è datato 23 agosto 2015. Una vita fa. Non proprio una passeggiata, dunque, per la sorpresa biancoceleste di questo campionato, insieme all'Atalanta. Nello spogliatoio laziale c'è tanta voglia di fare bene e di continuare a stupire. Dall'altra parte, però, i bianconeri vengono dal ko contro la Fiorentina e da una settimana in cui sono stati bersagliati dalle critiche. Hanno una voglia infinita di sbranare l'avversario e dimostrare a tutti, se ce ne fosse bisogno, che sono sempre loro la squadra da battere. Il fiato delle inseguitrici è sul collo, ma più forte è la voglia di conquistare il sesto scudetto di fila. Quello del record. Inutile negarlo, la differenza tra le due squadre, sia sotto il profilo della qualità sia sotto quello dell'esperienza è enorme. La Lazio, però, sente odore d'impresa.

QUESTIONE DI FAVORI
I tabù sono fatti per essere infranti e per i biancocelesti è giunta l'ora di farlo, visto che contro i bianconeri non vincono da 24 confronti in campionato. Ma Biglia e compagni attraversano uno straordinario momento di forma, hanno infilato 5 successi nelle ultime 6 gare tra campionato e coppa. E poi ci sarebbe da far cadere quel muro che vede la Lazio mai vincente contro una big in questa stagione. Un solo pareggio al San Paolo contro il Napoli, poi quattro ko. «Sappiamo che è una partita difficilissima, troveremo una Juve arrabbiata, ma ce la giocheremo a viso aperto. L'abbiamo preparata bene, non abbiamo avuto una settimana piena, ma ho visto concentrazione negli ultimi due giorni» ha sottolineato Simone che vuole fare assolutamente risultato allo Stadium.
E chissene importa se questo può voler dire favorire la Roma. «Tra noi e loro c'è il derby perso non meritando. Le differenze sono minime, serve continuità».
CATTIVERIA SOTTO PORTA

Servirà soprattutto la massima concentrazione. Vietato ripetere, anche solo in parte, il black out avuto contro il Genoa. Con la Juventus sarebbe fatale. Bisognerà, allora, sfruttare la minima occasione risultando, al tempo stesso, perfetti dietro. Insomma la gara d'andata deve aver insegnato qualcosa: «Quella era la nostra seconda partita ufficiale, siamo cresciuti. La Juve troverà una Lazio con 20 partite in più alle spalle. Quella partita l'abbiamo vista e rivista, dovevamo essere più cattivi in area». Pochi, quasi nulli i dubbi di formazione per Inzaghi che senza il jolly Lulic si affiderà al 4-3-3. Il bosniaco è l'unico a poter interpretare il ruolo di ago per passare al 3-5-2, modulo quasi sempre usato contro le big. In difesa confermato il motorino Patric a destra, al centro la coppia de Vrij-Wallace e a sinistra Radu. Centrocampo con Parolo, Biglia e Milinkovic. Il serbo sarà l'osservato numero uno dai bianconeri e non solo in campo. In avanti dentro Lombardi. Il baby tutto corsa avrà il ruolo di spingere a mille sulla destra cercando di tenere basso Asamoah. Dalla parte opposta c'è Felipe Anderson. A completare il tridente Immobile che in 8 precedenti ha racimolato un pari, 7 ko è un solo gol realizzato. Occhio, invece, ad Higuain. L'argentino ha segnato 12 reti in 11 gare giocate Contro la Lazio.
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Il Messaggero