L’esultanza di Cristiano Ronaldo al Mapei, con dedica personalizzata, ha strappato alla Joya uno dei pochi sorrisi dell’ultimo periodo, un gesto d’affetto...
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Le statistiche parlano chiaro: 7 reti stagionali a febbraio sono poche per chi indossa la maglia numero 10 della Juventus. Solo due in campionato, l’ultima più di tre mesi fa contro il Cagliari, mentre nella scorsa stagione ne segnò addirittura 3 in 85 minuti proprio al Sassuolo al Mapei Stadium, il settembre 2017. La stella di Dybala ha brillato troppo poco per entrare nel firmamento dei grandi campioni, offuscata prima da Messi in Nazionale, poi da Ronaldo alla Juventus. E da intoccabile si è ritrovato a dover cambiare abitudini per ritagliarsi una maglia. Non ha convinto esterno alto nel 4-3-3, Allegri – che non ha mai messo in discussione le sue qualità - lo ha reinventato trequartista tuttocampista: lontano dalla porta, ma fondamentale in avvio di manovra e nel cucire il centrocampo con l’attacco. La nuova posizione non lo ha mai entusiasmato ma da ragazzo intelligente qual è si è messo al servizio della squadra. Senza nascondere nervosismo o insofferenza per qualche panchina di troppo – vedi contro il Parma -, episodio rientrato dopo le scuse nello spogliatoio. Servono un cambio di marcia e gol pesanti a partire dagli ottavi di Champions anche perché al momento è uno dei sacrificabili in estate, con la dirigenza bianconera, che ieri ha ufficializzato per la prossima stagione l’ingaggio di Ramsey (contratto fino al 2023, sembra a 7 milioni netti a stagione), pronta a prendere in considerazione offerte dai 100 milioni in su. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero