La Juve è in crisi: Allegri rischia la panchina?

L'allenatore livornese è sotto accusa. I tifosi chiedono l'esonero: la posizione della dirigenza

La Juve è in crisi: Allegri rischia la panchina?
La sconfitta contro il Benfica apre ufficialmente la crisi della Juventus. Due vittorie in 8 partite da inizio stagione, zero punti (per la prima volta nella sua storia) nelle...

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La sconfitta contro il Benfica apre ufficialmente la crisi della Juventus. Due vittorie in 8 partite da inizio stagione, zero punti (per la prima volta nella sua storia) nelle prime due partite del girone di Champions. E soprattutto una sensazione di fragilità costante, che giochi contro Samp, Fiorentina, Salernitana o Psg e Benfica. L’alibi degli infortunati non giustifica l’involuzione preoccupante di una squadra che sembra andare avanti per inerzia, senza certezze o riferimenti dentro e fuori dal campo. Allegri sotto accusa, giocatori troppo leggeri, e gli avversari che sembrano dei giganti: la piazza chiede l’esonero dell’allenatore e la dirigenza - furiosa - valuta tutte le possibilità.

Basterà il contratto quadriennale fino al 2025, a 9 milioni a stagione bonus compresi, per blindare Max, in una situazione finanziaria già delicata visto il prossimo rosso di bilancio di circa 250 milioni? Al momento sì, ma molto dipenderà dalla prossima partita contro il Monza, in caso di crollo all’U-Power non sono da escludere ribaltoni alla guida tecnica, l’ultima spiaggia per provare a raddrizzare una stagione nata storta. De Zerbi, Tuchel e Pochettino le possibili alternative, con il sogno Zidane destinato a rimanere tale, visto che sta aspettando la nazionale francese post Deschamps.

Dopo la serie di infortuni che ha condizionato l’avvio di stagione probabile un cambio di elementi e metodi nello staff dei preparatori, intanto c’è da recuperare i tifosi e lo Stadium, mezzo vuoto nelle ultime uscite e in piena contestazione dopo il Benfica. Alla pioggia di fischi dei tifosi la squadra ha reagito chiedendo scusa, sotto la curva, ad eccezione di alcuni giocatori (Di Maria e Paredes) che sono rientrati negli spogliatoi, forse il gruppo non è così compatto come dovrebbe.

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Il Messaggero