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Non c’è fine al peggio per una Juventus allo sbando, schiantata da Gytkjær e umiliata dal Monza ultimo in classifica. Doveva essere la partita della svolta, e invece arriva un altro crollo inaspettato, e ora al netto delle conferme di facciata ora la panchina di Allegri scricchiola; il gradimento per il tecnico è ai minimi storici. Due sole vittorie in nove partite stagionali, un punto nelle ultime quattro gare, e la cosa più allarmante è che non si vede alcun segnale di ripresa. Nervosa, superficiale, involuta e spenta, la Juve è questa, e dopo aver compromesso la Champions ora scivola a -6 dall’Udinese in vetta, aspettando Milan-Napoli.
Juventus, Allegri non ci sta: «Esonero? Mi mancava sentirlo. Sbagliamo tutti, e io più degli altri»
La Juventus perde a Monza, la partita
Primo tempo da incubo, con il cartellino rosso a Di Maria e mezzo tiro in porta, mentre i fischi dei tifosi in tribuna appesantiscono ulteriormente un clima tesissimo. La pressione condiziona i giocatori in campo, bloccati, quasi impauriti. Il pallone diventa pesante, si sbagliano stop e passaggi elementari, nessuno salta l’uomo e regna una grande confusione, anche tattica. La Juve fatica a giocare, e non rischia minimamente di segnare. Eppure in campo ci sono fior di campioni, Di Maria e Vlahovic, ma anche Paredes e Bremer, ma il gruppo non è ancora evidentemente squadra. Allegri è in tribuna - visibilmente contrariato in un paio di occasioni -, Landucci e Padoin provano a dare la scossa dalla panchina senza ottenere risposta, anche col passaggio al 3-5-1-1.
Il Monza del debuttante Palladino gioca meglio, domina il possesso e si conquista almeno un paio di occasioni nitide: all’intervallo Sensi e compagni sono avanti in tutte le statistiche, tranne quella dei falli fatti. Dati che evidenziano la grande difficoltà bianconera, ma non spiegano la follia di Di Maria, espulso per un fallo di reazione su Izzo nel finale di primo tempo. L’ultimo rosso per il Fideo risale al 2017, la sua leggerezza sembra un ammutinamento sulla nave in burrasca: doveva essere l’uomo della svolta, e invece lascia i compagni in 10 in un momento critico.
Il secondo tempo
Nessuna reazione nella ripresa, mentre il Monza sfiora il vantaggio con Mota, tiro sporco fuori a fil di palo. La Juve non ingrana, il Monza continua a fare la partita senza timori, e a un quarto d’ora dalla fine trova il vantaggio meritato, con l’ottima scelta di tempo di Gytkjær che anticipa Gatti e fredda Perin per l’1-0 che fa esplodere l’U-Power. Bianconeri in ginocchio mentre il Monza vola, Vlahovic è ancora un fantasma, Kean entra e si divora un’occasione di testa, e ora Allegri è sempre più solo.
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