Champions, arriva l'Ajax e la Juventus ritorna vera

Ronaldo
La differenza tra Ajax e Juventus non è soltanto anagrafica. Domani sera all’Allianz Stadium (ore 21) si scontrano due filosofie, due scuole di pensiero calcistico...

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La differenza tra Ajax e Juventus non è soltanto anagrafica. Domani sera all’Allianz Stadium (ore 21) si scontrano due filosofie, due scuole di pensiero calcistico alimentate da progettualità opposte e un obiettivo comune: la vittoria. Diversissimo anche l’approccio ai quarti di ritorno: Allegri a Ferrara ha lasciato a casa 9 titolari risparmiando forze e mettendo il preventivo di rimandare la festa Scudetto contro la Fiorentina. La classifica dell’Ajax (primo posto insieme al PSV Eindhoven) invece non ha permesso calcoli o turnover a ten Hag che nel 6-2 contro l’Excelsior ha fatto riposare solo Shøne ed è stato costretto a sostituire de Jong (in dubbio domani) per un problema ai flessori della coscia destra. Mancherà l’esterno argentino Tagliafico per squalifica, torna Mazraoui sulla fascia opposta, l’Ajax sta lavorando a pieno ritmo per recuperare il fulcro del suo centrocampo perché a questi livelli un titolare in più o in meno può spostare gli equilibri, e Allegri lo sa bene. Lo staff medico negli ultimi ha lavorato senza sosta e ieri dall’infermeria sono arrivare buone notizie. Nessun problema per Rugani e Bentancur, così come per Emre Can, recuperato dalla distorsione alla caviglia. Out Caceres e anche Perin per il solito problema alla spalla, difficile il recupero di Khedira per un fastidio al polpaccio, ottimismo per Douglas Costa che ha smaltito la botta al polpaccio. 


CHIELLINI OUT

Quante possibilità ha Chiellini di essere a disposizione contro l’Ajax? Zero, in pratica. Le sensazioni non sono buone e non verranno corsi rischi. Rischioso anche lasciare in panchina Kean di questi tempi, è lui la vera tentazione di Allegri, e nemmeno l’unica: Emre Can arretrato sulla linea di difesa come contro l’Atletico stuzzica molto. L’assetto di partenza potrebbe essere un 3-5-2 variabile – come nel ritorno degli ottavi - a seconda della posizione di Can. Pronto ad affiancare Bonucci e Rugani davanti a Szczesny, a centrocampo Cancelo, Pjanic, Matuidi e Spinazzola (o Alex Sandro). Davanti Bernardeschi libero di fare quello che vuole, Ronaldo e uno tra Mandzukic e Kean. L’alternativa è il 4-3-3 con gli stessi titolari, ancora panchina per Dybala, mentre da Madrid Zidane rimpiange CR7: «Nessuno potrà mai rimpiazzare un giocatore come lui». Nessuno aveva dubbi, in merito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero