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A un passo dal Real Madrid, con l’Inter (e Marotta) in agguato. Ma alla fine Max Allegri ha scelto di tornare alla Juventus per ricostruire un ciclo, dopo i 5 anni dei 5 scudetti e due finali di Champions. «Avevo già firmato un accordo con il Real Madrid - le parole dell’allenatore bianconero a GQ - ma la mattina ho chiamato il presidente per comunicargli che avevo scelto la Juventus. Quando mi ha chiamato la Juve a maggio non ho avuto dubbi. Guardiola? E’ un grande allenatore, e cosa ha fatto? Si parla molto di gioco dal basso ma ha preso un portiere che lancia la palla a ottanta metri. La gente si fa abbindolare da cose che non esistono: alla fine c’è da vincere le partite. E tutte le gare non sono uguali».
«Vlahovic è cattivo sotto porta»
Max ha scelto ancora la Juventus, senza alcun dubbio, anche per un debito di riconoscenza nei confronti della società. «I ragazzi si sono messi subito a disposizione, la Juve sta ritrovando il senso d’appartenenza, mi ha colpito in particolare Danilo. Bonucci e i Chiellini li conosciamo già, però Danilo è stato veramente una scoperta. La sera che la società ha preso Vlahovic ho chiamato Morata e gli ho detto che non doveva muoversi da Torino perché con lui sarebbe diventato ancora più importante. Discutere Alvaro è da folli, mentre Dusan ha ha una cattiveria assoluta sotto porta: lui, Mbappé e Haaland sono i più forti in circolazione della loro generazione».
Il calcio italiano è in crisi a 360°, dagli azzurri alle fondamenta: «Il problema principale del nostro calcio è che si usano i giocatori come cavie da parte degli allenatori, sia nelle prime squadre che nei settori giovanili. Ma il calcio è un’arte, madre natura ha il suo peso».
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