Juve, Sarri teso verso lo scudetto ma può festeggiare già stasera

Juve, Sarri teso verso lo scudetto ma può festeggiare già stasera
Dopo averlo inseguito mezza vita, il primo titolo in Italia Maurizio Sarri molto probabilmente se lo immaginava diverso, sicuramente non al termine di una stagione stravolta...

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Dopo averlo inseguito mezza vita, il primo titolo in Italia Maurizio Sarri molto probabilmente se lo immaginava diverso, sicuramente non al termine di una stagione stravolta dall’emergenza sanitaria e consumato dal fuoco incrociato di tifosi e critica. Ma nulla scalfisce il Comandante: schiena dritta e testa alta sempre, senza sforzarsi di piacere a tutti, scendendo a compromessi solo in mancanza di alternative all’orizzonte. Non cambia registro nemmeno a un passo dal traguardo, con i modi schietti e burberi che l’hanno portato in cima all’Europa League col Chelsea e poi sul tetto d’Italia alla Juventus. «Le critiche? Probabilmente sto sui coglioni a qualcuno». Più Sarri di così non si può, parata e stoccata al cuore di chi mette in croce l’allenatore di una squadra alle soglie del nono scudetto consecutivo. Non entra nel merito degli attacchi, ma si limita a rispedire ai mittenti, con il minimo sforzo. «Le critiche mi interessano relativamente, quelle dei giornalisti sono opinioni, ma io penso di saperne di più. Magari sbaglio, ma lasciatemi essere presuntuoso: conosco tutte le difficoltà e ho tutti i dati a disposizione per saperne di più di chi esprime un’opinione». Effettivamente tra allenamenti alla Continassa, la possibilità di confrontarsi con gli stessi giocatori e i dati statistici individuali di allenamenti e partite, Sarri ha un bel vantaggio rispetto a un qualunque osservatore esterno.


COPPIA D’ASSI

Ma soprattutto per questo motivo - volendo limitarsi solo all’ultimo periodo - si fa fatica a comprendere alcune scelte, come Chiellini titolare contro il Sassuolo o Dybala in panchina contro la Lazio, per un “problema” alla schiena che però non gli ha impedito di fare la differenza per ben 89 minuti, dopo il forfait nel riscaldamento di Higuain. Più dell’allenatore in questa stagione la differenza l’ha fatta la coppia d’assi Dybala-Ronaldo. «Due giocatori di livello assoluto, faccio fatica a vedere difficoltà di convivenza: hanno fatto 51 punti in due. Cristiano si sente benissimo, ha una grande capacità di recupero, è un fuoriclasse nella testa oltre che nei piedi». Dentro Rugani per lo squalificato Bonucci nel 4-3-3, a centrocampo torna Pjanic in regia, davanti Bernardeschi con Dybala (schiena permettendo) e Ronaldo. L’Udinese di Gotti non trema. «Le risposte le deve dare il campo - spiega l’allenatore -. La mia attenzione non è nei confronti della Juventus che ha tutto il mio rispetto. Ma io mi devo preoccupare dell’Udinese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero