L'urlo della Nord è disumano. E rende bene l'idea della gioia dopo il gol di Murgia al minuto 93. Eh già, perché dopo aver dominato la gara in lungo...
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TUFFO AL CUORE
La Juventus, dopo il ko in Champions a Cardiff, ha riacquistato sembianze umane. La manovra, come già visto nelle amichevoli estive, non è fluida. L'assenza di Bonucci si sente tantissimo, manca un giocatore capace di cucire il gioco. Quando Pjanic e Khedira si abbassano sulla linea di difesa per far partire l'azione la Juve diventa terribilmente vulnerabile. E la Vecchia Signora si è riscopre piccola e fragile. Merito soprattutto di una Lazio perfetta e tutta cuore. Quello chiesto dai tifosi con una coreografia da brividi e che citava Anna Magnani in Mamma Roma: «Dice che chi c'ha l'oro sia un signore, ma pe' me nun conta l'oro...conta er core». Una vittoria da Lazio, da batticuore. Da lacrime. E nella notte del successo in Supercoppa, svanisce il ricordo di Keita è in bianco e nero mentre Roma si tinge ancora una volta di biancoceleste.
LA CRONACA
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Il Messaggero