Juve, Sarri e Paratici nel mirino: mancano gioco e vittorie. E in discussione anche CR7

Cristiano Ronaldo
Tutto e tutti in discussione alla Juventus dopo la finale di Coppa...

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Tutto e tutti in discussione alla Juventus dopo la finale di Coppa Italia sfumata ai rigori, il secondo obiettivo stagionale fallito dopo la Supercoppa. L’imputato numero uno, agli occhi dei tifosi, è Maurizio Sarri, ma anche Paratici non è immune da colpe per un mercato estivo confusionario e poco compatibile con la nuova guida tecnica, infine ci sono i giocatori, con Ronaldo in testa. E’ possibile mettere in discussione l’uomo da 100 milioni e 5 Palloni d’Oro? Evidentemente sì, se non segna da quattro partite e con un impatto decisamente sotto le aspettative da quando è sbarcato a Torino. Per la prima volta coi club ha perso due finali consecutive, ma più delle sconfitte e le quattro partite senza esultare preoccupano i segnali più o meno velati. L’insofferenza espressa a gesti in campo, le smorfie di delusione in panchina accanto a Dybala e Cuadrado, i messaggi social mirati dei familiari, sempre pronti a sostenere l’idolo di casa scagliandosi contro qualsiasi cosa ostacoli il suo cammino. Ma è così difficile gestire Cristiano Ronaldo in campo? Evidentemente non è una passeggiata, visto che anche Allegri dopo l’eliminazione contro l’Ajax fu tacciato di “eccessiva prudenza” mentre stavolta è toccato alla sorella Elma esprimere il malcontento del clan portoghese. “Ma come si fa a giocare così?  - la sua uscita su Instagram - Cristiano non può fare miracoli”. Poco compatibile con gli ideali di gioco di Sarri, troppo accentratore, messo in discussione una sola volta pubblicamente con quella sostituzione contro il Milan che ha scatenato il putiferio. Sarri ha provato a schierarlo al centro dell’attacco, poi di nuovo defilato, ma questo Ronaldo non è ancora quello brillante di inizio stagione e si vede. Naturali, a questo punto, le riflessioni anche sul suo futuro, a fronte di un ingaggio monstre da 31 milioni (che l’anno prossimo saranno 36 viste le mancate 2,5 mensilità di quest’anno). Molto dipenderà dalla conta dei trofei a fine anno, e se troverà o meno la sintonia con Sarri, è ancora presto ma al momento l’ipotesi di un addio a fine anno - di fronte a un’offerta congrua e uno stipendio adeguato - non è da escludere a priori.
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Il Messaggero