Juan Jesus saluta la Roma e punge Fonseca: «Non ho avuto le stesse possibilità di altri»

Juan Jesus saluta la Roma e punge Fonseca: «Non ho avuto le stesse possibilità di altri»
Juan Jesus saluta la Roma dopo cinque anni, 71 presenze e le ultime...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Juan Jesus saluta la Roma dopo cinque anni, 71 presenze e le ultime due stagioni passate ai margini della squadra. Il difensore attraverso un post su Instagram dedica parole d’amore ai giallorossi, ma rifila una stoccata a Fonseca che non gli ha permesso di dare l’ultimo saluto con una manciata di minuti in campo: «Ho sbagliato anche, come tutti. Ma dagli errori si impara. E su una cosa non avrò rimpianti: io questa maglia l’ho amata e rispettata fino all’ultimo giorni. Non mi è stato permesso di salutarla e onorarla nemmeno un secondo nell’ultima partita. E negli ultimi tempi non mi sono state date le stesse possibilità degli altri. Io non ho mai detto una parola per il bene del gruppo. Arriverà il tempo di ristabilire la verità ma non è questo il momento giusto. Adesso voglio solo parlare della fortuna che ho avuto a giocare qui». Il contratto di Jesus non è stato rinnovato e nelle ultime sessioni di mercato tutti i direttori sportivi che si sono avvicendati hanno cercato di cederlo, ma senza successo: «Me ne vado con una consapevolezza: ho provato a dare una mano a tutti. Ho cercato sempre di aiutare e regalare un sorriso anche nelle giornate più difficili. Anche quando, dopo la cessione di alcuni amici, viaggiavo con il mio pupazzo Eugenio, nuovo acquisto della squadra». Poi, un ricordo ai capitano Daniele De Rossi e Francesco Totti: «Ho appreso da Francesco e Daniele la forza di un sentimento nelle sue sfaccettature più diverse. Non potevo certo replicare alle loro prodezze ma nel mio piccolo ho provato a portare avanti quei principi nel nostro gruppo. Ho sempre lottato per far rispettare la Roma. Non so se ci sono riuscito ma ci ho sempre provato e ci ho messo tutto me stesso. Ora passo il testimone ad altri, toccherà a loro vigilare sulla nostra Lupa. Ma sono certo che ogni volta che penserò o sentirò il nome di Roma, un sorriso solcherà il mio viso e il pensiero andrà a quel 10 aprile 2018, ai romani felici, a quella notte in cui la storia veniva ristabilita. Un branco di lupi all’assalto del Mondo. E così sempre sarà. Con amore. JJLupo».  

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero