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Il 27 agosto la morte di Juan Izquierdo, difensore del Nacional Montevideo, aveva fatto nascere qualche dubbio sulla modalità della tragedia. Un giocatore di 27 anni in salute, senza problemi cardiaci, crollato sul terreno di gioco – cinque giorni prima del decesso – durante l’andata degli ottavi di finale di Copa Libertadores contro il San Paolo, allo stadio Morumbi, per «arresto cardiorespiratorio associato ad aritmia cardiaca».
I dubbi sulla morte di Juan Izquierdo
I primi dubbi li ha dissipati la madre del giocatore, Sandra Viana, in un’intervista rilasciata a Sport 890: «Quando abbiamo voluto sapere cosa avesse causato l’aritmia di mio figlio, Juan Izquierdo, i medici ci hanno detto che aveva preso un virus. Lui non ha mai avuto problemi cardiaci», ha detto.
Izquierdo lascia una moglie e due figli: il più giovane, un maschietto, era nato a inizio agosto: «Quando Juan è arrivato all’ospedale Albert Einstein, è arrivato morto, ci sono voluti una ventina di minuti per rianimarlo. L’ospedale si è comportato molto bene, hanno fatto tutto il possibile per Juan. Voglio ringraziare il Nacional e il San Paolo per come si sono comportati in questa situazione. Adesso è difficile dire a una bambina di due anni che suo padre non tornerà più. Sono totalmente sorpreso dall’amore che abbiamo ricevuto, è stato tutto incredibile», ha concluso la madre di Juan.
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