Italia-Svizzera, probabili formazioni e cosa serve agli azzurri per qualificarsi ai Mondiali

Le scelte di Roberto Mancini per la partita di stasera alle 20.45

Comincia il Mondiale dell'Italia. E quando? Ma oggi, ovvio. E dove? Allo stadio Olimpico, logico. E perché? Perché la nostra Nazionale potrà accreditarsi...

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Comincia il Mondiale dell'Italia. E quando? Ma oggi, ovvio. E dove? Allo stadio Olimpico, logico. E perché? Perché la nostra Nazionale potrà accreditarsi per la fase finale della Coppa del mondo del prossimo anno in Qatar se stasera batterà la Svizzera di Murat Yakin e lunedì sera non perderà con l'Irlanda del Nord a Belfast. Dunque la sfida di Roma sarà mooolto più che decisiva: tanto che varrà ben più di una semplice partitella del girone, forse meno di un playoff secco, certo quanto la prima gara di un Mondiale, per l'appunto. Ecco, il nodo. Non sarà l'ultimo match delle qualificazioni, ma il primo di Qatar 2022. E l'Italia non potrà meglio: non dovrà avere paura. Zero. E così, in bilico tra L'ansia e L'urlo di Munch, il ct Roberto Mancini ha scelto probabilmente La risata di Boccioni per consumare le ore della vigilia. «Non concepisco l'ansia prima di una partita», ha confidato ieri mattina nella panciona dell'Olimpico, parlando ai cronisti come a se stesso. Insomma. Niente panico, basta timori, adios dubbi, fife varie, affanni e angosce. Lo spareggio del 2017 con la Svezia ripete ricordi terrificanti, però se oggi l'Italia giocherà come sa, ovvero da campione d'Europa in carica, potrà autorevolmente liquidare gli svizzeri ne è consapevole Mancini, lo riconoscono i giocatori, lo sperano i 52 mila tifosi che coloreranno di azzurro le tribune dell'Olimpico. Dal destino dovremo farci trovare pronti e, quindi, al bivio bisognerà arrivare in condizioni quantomeno perfette, sia pure nelle nostre imperfezioni (e defezioni).

Italia-Svizzera, Mancini: «Belotti ha chance di giocare, dispiace per Immobile e Chiellini»

Italia-Svizzera, le probabili formazioni

La domanda delle domande, chiaramente, è una soltanto e, a rifletterci, è il perno intorno al quale ruota l'intera formazione. E cioè. Ma stasera, contro la Svizzera, chi gioca? O meglio: chi gioca in attacco? Considerando le assenze di Chiellini, Pellegrini, Zaniolo, Verratti e soprattutto di Immobile, molte scelte sono chiare, tante inevitabili, poche avvolte nel dubbio. Davanti a Donnarumma si allargheranno a ventaglio Di Lorenzo, capitan Bonucci, il laziale Acerbi e l'ex romanista Emerson. A danzare (o, all'occorrenza, a duellare) in mezzo al campo verosimilmente saranno il recuperato Barella, Jorginho e Locatelli. E poi. E poi c'è l'attacco e qui decollano le perplessità. Secondo quanto filtrava nella serata di ieri, a sostituire Immobile e quindi a trascinare la Nazionale dovrebbe essere Belotti. Da centravanti vero. Ha spiegato Mancini: «Il Gallo ha chance di giocare.Non sarà al cento per cento perché viene da un infortunio e magari non ha i 90 minuti. Se riuscisse a fare gol nei primi 60 sarebbe meglio...». L'investitura sembra netta, a meno che il ct non abbia voluto calare la carta della pretattica. Alla destra di Belotti dovrebbe agire Chiesa; alla sinistra Insigne.

Le alternative

Le soluzioni per così dire ausiliarie però non mancano: e prevedono in avanti un allineamento di Chiesa, Raspadori (o Scamacca) e Insigne; oppure di Berardi, Insigne (o Bernardeschi) e Chiesa. Difficile, d'accordo, è vero, ma non impossibile. Di certo, tanto per non lasciare nulla al caso, la Nazionale si affiderà anche alla scaramanzia. E, per oggi, ha già chiesto di poter occupare lo spogliatoio usato in occasione della gara con la Svizzera di giugno. Gli azzurri vestiranno proprio quella maglia. Il Mondiale è lì, a dondolare sulla linea dell'orizzonte. Siamo già partiti.

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Il Messaggero