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Un caso in Sud America ha riacceso - ma solo sui social - le speranze dell'Italia di partecipare ai Mondiali in Qatar. La Fifa comunicato ufficialmente di aver aperto un procedimento disciplinare nei confronti dell'Ecuador, accusato di aver schierato un giocatore irregolare durante il match di qualificazione con il Cile. Il giocatore in questione è Byron Castillo, accusato (proprio dai cileni) di aver presentato un falso certificato di nascita. Ad essere falsata non sarebbe solo la data che appare sulla carta d'identità, ma anche il luogo. Castillo sarebbe originario della Colombia.
Italia ripescata ai Mondiali? No, ecco perché
Questo il comunicato della Fifa: «La Federcalcio cilena ha sporto denuncia presso la Commissione Disciplinare FIFA, nella quale presenta varie accuse circa la possibile falsificazione degli atti che conferiscono la nazionalità ecuadoriana al giocatore Byron David Castillo Segura, nonché l’eventuale il mancato rispetto da parte di detto calciatore dei criteri di convocazione per partecipare con la nazionale della Federcalcio ecuadoriana (FEF) a otto partite di qualificazione, corrispondenti alla fase preliminare della Coppa del Mondo FIFA 2022 in Qatar. Alla luce di quanto sopra, la FIFA ha deciso di avviare un procedimento disciplinare».
Il Cile ha presentato le accuse alla Fifa con la speranza di essere ammesso alla competizione al posto dell'Ecuador. Secondo quanto riportato dai media cileni, se davvero l'organo di controllo dovesse decidere di escludere i sudamericani per il caso Castillo a beneficiarne sarebbe la Nazionale con il miglior ranking, ossia l'Italia. In realtà, le cose stanno in maniera diversa: a essere ripescata sarebbe una squadra sudamericana, in questo caso il Cile. E non l'Italia, che con la sconfitta contro la Macedonia ha detto addio definitivamente a ogni speranza di andare al Mondiale.
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Il Messaggero