dal nostro inviato BOLOGNA - Quarantacinque minuti, un gioco del destino. O un incubo che si ripete. Roma-Atalanta, Lorenzo Pellegrini in campo per un solo tempo, poi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’ARROGANZA E L’UMILTÀ
Se da una parte c’è il timido ragazzo della Roma che viene subito punito, dall’altra c’è “l’arrogante” Balotelli che gode dell’immunitá da fenomeno. Mancini insiste su di lui anche se non sta bene e tiene fuori Belotti e Immobile, che hanno nelle gambe tre partite di campionato. Mario stecca, non per pressappochismo ma perché non ce la fa proprio. E non fa nulla per nasconderlo. Aspetta il pallone, non fa un passo, ogni tanto sbraita e, quando Mancini lo sostituisce (dopo sessantuno minuti) lui continua a camminare a testa bassa. Mancio lo ha scoperto e ci mette un attimo per riportarlo sulla terra, prima che la “balotellite” diventi un virus dilagante. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero