dal nostro inviato BOLOGNA - La Nazionale ancora non c'è, anche se il pari contro la Polonia bisogna prenderlo come punto di ripartenza dopo il flop mondiale. A...
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SCELTA INCOMPRENSIBILE
Chissà perché il ct insiste su SuperMario che attualmente non è presentabile. In panchina si arrabbia con il titolare che non si muove. E, in ritardo, si rende conto di avere accanto chi è più avanti di lui. Ecco Belotti che lo sostituisce in corsa. Immobile, invece, rimane a guardare, nonostante abbia firmato l'ultimo successo in casa da 3 punti, il 5 settembre 2017 a Reggio Emilia contro Israele. E' passato più di un anno.
CAMBIO DECISIVO
Bologna fischia Balotelli. Ma spinge Mancini che qui esordì a 16 anni. Le sostituzioni del ct, dopo l'intervallo, saranno decisive: subito Bonaventura per Pellegrini che è ancora in ritardo; poi Belotti per Balotelli e soprattutto Chiesa per Insigne. Gagliardini ci mette il fisico, Bernardeschi la qualità anche se si mangia un gol grande così sullo zero a zero. Il fluidificante mancino Biraghi, nella notte dell'esordio, usa bene il sinistro quando attacca, meno quando difende. Su quella fascia si ritrova davanti Chiesa (nel loro club, non accade: l'attaccante parte a destra). Ecco che la Nazionale torna a essere efficace e, dopo 73 minuti, inquadra finalmente la porta di Fabianski. Tira Chiesa che poi conquista anche il rigore per il pari. E per restare in corsa nel gruppo 3. Lunedì la trasferta di Lisbona per sfidare il Portogallo e non Cristiano Ronaldo.
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Il Messaggero