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Roberto Mancini, ct dell’Italia, è fatalista. O tende all’ottimismo. Per lui gli infortuni in questa fase della stagione sono normali e che bisogna accettarli e andare avanti. Il problema è che nella Nazionale cominciano a essere tanti, troppi e arrivano pian piano, goccia dopo goccia. Dei ventotto convocati iniziali ne sono andati via per infortunio sei (Chiellini, Calabria, Bastoni, Pellegrini, Zaniolo e Immobile), ne sono arrivati tre in sostituzione (Scamacca, Ferrari, Cataldi, Pessina e Zappacosta). Biraghi la lasciato il ritiro ieri per questioni personali. Totale: sette out, cinque dentro. Uno stillicidio, da qualsiasi parte lo si voglia vedere. È un po’ ciò che avvenne a settembre quando, in un colpo solo, Mancini perse Zaniolo, Insigne e Chiesa, ma si giocava contro la Lituania e il problema è stato ammortizzato. Stavolta è diverso, visto che parliamo delle due partite conclusive della fase a gironi, quelle che danno l’accesso al Mondiale in Qatar.
STILLICIDIO
Il primo giorno di raduno, Mancini rinuncia a Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo, problemi al ginocchio il primo e muscolari il secondo. Giocatori che sarebbero stati molto utili alla causa, specie per le loro qualità offensive, di cui l’Italia ha maledettamente bisogno in questo periodo e ne avrà a Belfast, dove domani dovrà vincere segnando il più possibile. A proposito: proprio lì l’Italia fallì una qualificazione nel 1958 (gli azzurri del ct Alfredo Foni, arrivano allo scontro decisivo sapendo che sarebbe bastato un pareggio, ma arrivò a sorpresa una sconfitta).
ALTERNATIVE IN MEZZO
E i problemi non sono solo in difesa, pure il centrocampo - già privo di Verratti - che ha Jorginho con il peso addosso del rigore sbagliato, Locatelli affaticato e deludente l’altra sera e Barella non al meglio. Cristante e Tonali sono due alternative credibili. E la difesa va protetta, viste certe fragilità, apparse anche nei mesi scorsi. Dopo le tre gare del girone di Euro 2020, finite senza subire gol, l’Italia ne ha incassati nove nelle successive dieci: dall’Austria, ottavo di finale fino a Italia-Svizzera di sabato. La magia dei clean sheet è finita con la terza sfida a Euro 2020, contro il Galles, (1-0) dopo aver battuto per 3-0 sia la Turchia all’esordio sia la Svizzera di Petkovic. Kalajdzic (Austria), Lukaku (Belgio), Morata (Spagna), Shaw (Inghilterra) sono quelli che hanno trafitto Donnarumma all’Europeo, poi Iliev (Bulgaria) nelle qualificazioni a settembre, quindi in Nations League, Torres (doppietta) nella semifinale persa contro la Spagna e de Ketelaere nella finalina con il Belgio. Widmer (Svizzera) è l’ultimo cecchino. L’assenza di Chiellini pesa e il problema difesa si presenterà anche al (eventuale) Mondiale in Qatar quando lo juventino avrà 38 anni abbondanti e Bonucci 35. L’Italia ha bisogno di rinfrescare il reparto, che in questa doppia sfida di qualificazione ha dovuto fare a meno anche di Toloi, infortunato: dietro ai titolari ci sono Bastoni, Mancini e Acerbi, poi Ferrari. Romagnoli è da tempo sparito dai radar. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero