Mondiali, Mazzanti aspetta la Cina: «La mia Italia è pronta»

Un attacco di Chirichella nella precedente sfida contro la Cina
Una giornata di scarico, soprattutto mentale, per le azzurre della pallavolo dopo una corsa di tre settimane che le ha portate a guadagnare un posto tra le prime 4 formazioni al...

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Una giornata di scarico, soprattutto mentale, per le azzurre della pallavolo dopo una corsa di tre settimane che le ha portate a guadagnare un posto tra le prime 4 formazioni al mondo e a poter cullare il sogno iridato. La squadra italiana guidata dal ct, Davide Mazzanti, da Nagoya ha raggiunto Yokohama, sede di semifinali e finali del Mondiale, e domani si allenerà per la prima volta all'Arena, un impianto da 12000 spettatori che venerdì ospiterà (ore 9.10 italiane) la sfida con la Cina. «Siamo ultra-concentrati, conosciamo bene le avversarie e siamo pronti a scendere in campo per giocarci questa grande opportunità. Queste giocatrici sono portatrici di tanti messaggi positivi, e il fatto che stiano facendo emozionare tante persone è qualcosa di bellissimo», ha detto il commissario tecnico a 48 ore dalla sfida con le campionesse olimpiche che vale la finale.


«All'inizio dell'estate avevo detto alla squadra la frase “Noi siamo l'Italia”, con l'idea di creare un'identità di gioco che in campo ci contraddistinguesse - ha detto ancora Mazzanti -. E ho ribadito di tenersela stretta, perché è solo nostra ed è il fattore che ci permette di fare cose incredibili». L'effetto è stato positivo, con le dieci vittorie consecutive nella rassegna iridata, compresa una per 3-1 proprio sulla Cina, e l'ininfluente sconfitta di ieri con la Serbia. «Stiamo sfruttando questi giorni di pausa per riguardare le sei partite che la Cina ha fatto dopo la nostra prima sfida. Vogliamo limare qualche dettaglio rispetto alla gara di Sapporo ma siamo pronti per giocarci questa grande opportunità», ha aggiunto il tecnico. «Una chiave della partita - secondo Mazzanti - sarà la gestione dei loro primi tempi perché hanno dei centrali insidiosi da marcare. Dovremo poi gestire molto bene la nostra fase muro-difesa sulle loro attaccanti principali e quindi limitare il più possibile la Zhu. In più le cinesi possono contare su delle altre attaccanti che alternano in base alle diverse situazioni, sarà fondamentale prendere le adeguate contromisure anche contro queste giocatrici. Comunque le ragazze hanno tantissima voglia di confrontarsi con una tra le migliori formazioni al mondo contro cui spesso abbiamo giocato alla grande». Per l'Italia la semifinale di venerdì è la quarta della sua storia, la terza contro Cina. Nel 2014 fu proprio la squadra asiatica con un 3-1 a fermare la corsa delle azzurre a Milano. Molto più dolce il ricordo del 2002, quando l'Italia a Berlino superò la Cina 3-1 per poi conquistare la medaglia d'oro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero