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Mancini cercava conferme in questa amichevole pre Nations League da quei giocatori impiegati meno fino a questo momento: l’ha trovate, non ci sono dubbi. Miele per tutti e in particolare per Caputo, all’esordio, per il quale il ct ha scomodato paragoni importanti: “Somiglia come caratteristiche a Pippo Inzaghi e Paolo Rossi”.
Il Ct è felice per la sua Italia: “Sono soddisfatto perché nonostante che abbiamo cambiato tanto siamo andati bene. Un po’ di difficoltà all’inizio nel trovare le posizioni, poi ci siamo divertiti e abbiamo giocato bene”.
E’ una Nazionale che si è ritrovata subito dopo il Covid: “Abbiamo cercato qualcosa di diverso, alzando più giocatori in avanti. Certo, è stato diverso da ciò che ci aspetterà nelle prossime due sfide. Poi è chiaro, muovendosi così in fase offensiva finisci col creare di più”.
Gli azzurri hanno riabbracciato anche alcuni protagonisti che parevano perduti: “Sono tutti bravi ragazzi e per me è fondamentale. El Sharaay è un peccato che non sia tornato in Italia gli avrebbe fatto bene. Bene Cristante. Ciccio ha debuttato e ha fatto gol, deve essere felice. Bravi anche Berardi e Lazzari”.
E Mancini torna su Caputo: “Somiglia a Inzaghi e Paolo Rossi anche se non voglio fare paragoni eccessivi. Ciccio come loro è bravo a smarcarsi negli spazi stretti”.
E adesso dopo Immobile e Belotti nasce Caputo, terzo incomdo: “E’ diverso da Ciro Immobile, meno da Belotti. Ciccio è uno che si muove bene negli spazi corti e poi è sempre in zona gol. Se continuano tutti così non è detto che non porti tre centravanti all’Europeo, ma ora siamo ancora lontani da quel momento”.
Si arriva a Chiesa al centro di una settimana particolare: “Io l’ho sempre visto tranquillo. Ha avuto la fortuna di crescere in una grande squadra e in un grande club come la Fiorentina, lui deve essere riconoscente ai viola. Per me è sempre stato importante e ha margini di miglioramenti enormi”.
Il Messaggero