Italia-Inghilterra, Bonucci: «Wembley non ci spaventa. Kane? È uno dei migliori, non lo scopro io»

A due giorni dalla finale di Euro 2020 tra Italia e Inghilterra è tornato a parlare il co-capitano azzurro Leonardo Bonucci, che una...

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A due giorni dalla finale di Euro 2020 tra Italia Inghilterra è tornato a parlare il co-capitano azzurro Leonardo Bonucci, che una finale degli europei l'ha mgià giocata con gli azzurri, perdendola purtroppo 4-0. Ma non è più tempo di pensarci, del resto: son passati nove anni, da quel giorno, e il giocatore della Juventus arriva a questa nuova possibilità di alzare il massimo trofeo continentale per nazioni con rinnovato vigore. 

 

Bonucci: «Wembley non ci spaventa»

 

 

«La vittoria domenica sarebbe una grande iniezione di fiducia per l'Italia e per tutto il movimento calcistico, a noi e alla Federazione. Non facciano dietrologia, pensiamo solo a giocare a calcio, non al resto» - le sue prime parole, con cui rinnova l'unione di intenti e di obiettivi non solo di ventisei giocatori e di uno staff tecnico, ma  di tutto un ecosistema nazionale unito dal fil rouge del pallone. «Giocheremo in casa dell'Inghilterra, ma questo non ci spaventa».

Mourinho al miele: «I complimenti di Mou fanno piacere, ma restano lì, dobbiamo dimostrare di essere forti e potercela fare, contro una squadra che ha una difesa fortissima, che ha subito poco, con due giocatori come Maguire e Stones che hanno fatto le fortune dei due Manchester. Servirà attenzione da parte di noi difensori e astuzia su come impiensierirli in avanti - continua il nove volte campione d'Italia -. Poi una frase sul suo compagno di squadra bianconero «Morata? Ero dispiaciuto di non vederlo in campo, poi Luis Enrique ha fatto una mossa importante e lui ci ha fatto gol. I rigori li sbaglia solo chi li tira. Ci siamo parlati con Alvaro a fine partita e spero di riabbraciarlo a Torino»

Gli avversari

«Kane non lo scopro ora, è tra i migliori al mondo. In queste tre gare abbiamo avuto la fortuna di aver incontrato alcuni degli attaccanti più importanti. È uno stimolo per non concedere nulla alla fine della partita - dice, e poi chiude scherzando - Giovani contro vecchietti... Hanno attaccanti fortissimi, servirà una grande attenzione verso di loro, della difesa e di tutta la squadra. Sappiamo le difficoltà che possono darci e dovremo stare attenti alla loro velocità»

 

 

 

 

 

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Il Messaggero