Italia-Francia, da Candreva al debutto di Donnarumma: chi c'è e chi no

Italia-Francia, da Candreva al debutto di Donnarumma: chi c'è e chi no
dal nostro inviato BARI Qualcosa è rimasto della Nazionale che ha fatto innamorare e piangere il popolo italiano non più di due mesi fa. Non è certo pensabile...

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dal nostro inviato
BARI Qualcosa è rimasto della Nazionale che ha fatto innamorare e piangere il popolo italiano non più di due mesi fa. Non è certo pensabile dare troppo colpe al nuovo ct Ventura, per tanti motivi ovvi e inutili da spiegare. Il piacere, nella serata seppur in un esordio con figuraccia, è quello di aver rivisto certi calciatori che all'ultimo Europeo sono stati protagonisti e hanno trainato l'Italia di Conte, che per certi versi sarà irripetibile. Esempio, Candreva: Antonio cambia maglia, dalla Lazio all'Inter, e ct, da Conte a Ventura, ma non lo spirito. Fa quel che faceva prima: corre, salta l'uomo, crossa, difende come ala e come terzino.


Nella ripresa si risparmia, intelligentemente, per il confronto di lunedì a Haifa contro Israele. Pellè, un altro che abbiamo lasciato all'aeroporto di Montpellier, con le critiche addosso per un rigore sbagliato e per quelle finte irriverenti verso sua maestà Neuer. Ma lui, Cristiano, quell'Europeo lo aveva giocato con il cuore e oggi si è ripresentato in Italia a vestire la maglia azzurra con la valigia piena di soldi cinesi, che hanno arricchito lui e le sue future generazioni ma non gli hanno tolto la voglia di azzurro. Cristiano sembra sempre quello e anche qui a Bari, in una serata negativa, timbra per l'ottava volta il cartellino. Bene, almeno per lo spirito, pure il suo compagno di gioco Eder, con cui ha riformato la coppia che comunque sta ancora funzionando.


De Rossi c'è, e Conte sa quanto sia mancato quella maledetta sera di Bordeaux nei quarti con la Germania. Irriconoscibile il terzetto difensivo ma manca l'elemento di spicco, Bonucci, purtroppo per lui in altre faccende affaccendato e in questo momento a Leo poco importa se l'Italia prende tre o quattro gol. Capitolo a parte meritano gli esordienti Belotti, Rugani e Donnarumma. Il primo non tocca praticamente il pallone, ma potrà dire "ce l'ho fatta". Certo, esordire non basta, il Gallo avrà tempo per gonfiarsi il petto e le reti avversarie. Donnarumma è il più giovane portiere esordiente della storia dell'Italia e questa serata, oltre a questo record, la ricorderà anche per l'orribile piazzamento sul gol di Kurzawa. Rugani è bello e bravo ma purtroppo è affogato nella serataccia della difesa. C'è tempo per tutti, purché si ricominci dalla spirito di un tempo, che qualcuno ha per adesso mantenuto. Israele dirà di più.
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Il Messaggero