MONTPELLIER Un misto tra precauzione e pretattica e Antonio Candreva diventa l'oggetto di un piccolo giallo, che ci accompagnerà fino alla sfida degli ottavi contro la...
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ALLARMI E PROVE
Ma è vero allarme? Il mistero va avanti E siamo a venerdì, a tre giorni dalla sfida del Saint Denis: nei quindici minuti visibili alla stampa dell'allenamento del mattino, l'esterno della Nazionale svolge ancora un lavoro differenziato, prova a calciare, si compiace di come reagisce il muscolo e si butta in mezzo ai compagni per il torello. Conte si avvicina a lui, con la mano davanti alla bocca, gli sussurra qualcosa e Antonio torna a fare lavoro a parte, lasciando perdere l'esercitazione tecnica. Qualche ora dopo, Chiellini si esibisce in una gaffe e racconta durante la conferenza stampa come lo stesso Candreva abbia lavorato nel gruppo duramente l'allenamento non visibile ai giornalisti. A questo punto si torna al dubbio di partenza: precauzione da parte di Conte o pura pretattica? Conte conosce bene l'importanza di Candreva, risultato uno dei migliori nelle prime due partite, e non vuole dare vantaggi alla Spagna, perché se Antonio va in campo o no fa una bella differenza e a Del Bosque piacerebbe saperlo per non trovarsi impreparato. Perché un conto è attaccare un terzino pronto ad aspettarti, un altro è vedersi davanti un ala a cui non devi lasciare spazio alle spalle. Finché può, Conte nasconde certezze. Restiamo pure con "l'allarme" Candreva, ma la verità può essere un'altra, cioè che Antonio sta bene e lotta insieme a noi. Vedremo sabato, Candreva dovrebbe allenarsi con i compagni. In caso contrario, sarà vero allarme.
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Il Messaggero