L'Italia femminile gioca contro i pregiudizi

L'Italia femminile gioca contro i pregiudizi
Sorelle d’Italia, l’Italia s’è desta. E finalmente! Per troppo tempo un Paese che vive di pallone si è girato colpevolmente dall’altra parte...

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Sorelle d’Italia, l’Italia s’è desta. E finalmente! Per troppo tempo un Paese che vive di pallone si è girato colpevolmente dall’altra parte parlando di calcio femminile. Oggi però l’Italia del ct Bertolini è a Parigi pronta a scalare il Mondo abbattendo i pregiudizi. Altro che tacchi e gonne. Di strada da quel terribile «sono quattro lesbiche», pronunciato dall’ex numero uno dei Dilettanti, Felice Belloli, ne è stata fatta tantissima. Quattro anni in cui le nostre azzurre si sono prese l’attenzione di un Paese ancora troppo indietro (24 mila tesserate contro il milione degli Stati Uniti). Lo hanno fatto grazie al carattere. Quello che in questi giorni di ritiro francese non hanno mai nascosto. Anzi, ne hanno fatto una bandiera da sventolare in faccia alle discriminazioni. L’attesa durata 20 anni è finita. Oggi alle 13 il debutto contro l’Australia. Laura, Alia, Sara, Elena, Elisa, Valentina, Aurora, Manuela, Ilaria, Cristiana e Barbara schierate in campo. In panchina con il ct Milena tutte le altre pronte ad entrare. In tribuna ci sarà anche Cecilia (Salvai) che questo Mondiale avrebbe dovuto viverlo da protagonista se il crociato no l’avesse tradita. Anche il numero uno della Figc, Gabriele Gravina e il dg Marco Brunelli saranno presenti allo Stade du Hainaut di Valenciennes. 


EMOZIONE E VOGLIA

Un esordio non semplice quello con le “Matildas”, sono soprannominate così le calciatrici dell’Australia sulla scia della ballata folk “Waltzing Matilda” (una sorta di inno nazionale ufficioso). Dal 1995 non saltano una edizione della fase finale dei mondiali. Una squadra esperta, soprattutto a centrocampo, ma anche con tante giovani. La stella è Samantha Kerr, 25 anni. Attaccante letale, vanta 77 presenze in Nazionale e 31 gol. Ma nonostante tutto le Matildas hanno già detto di temere le nostre azzurre. «Se ci temomo, vuol dire abbiamo fatto passi avanti» ha sottolineato il ct dell’Italia, Bertolini. Poi un messaggio alle ragazze del ‘99: «Se siamo qui è anche merito loro che hanno tenuto duro nei momenti più difficili». Emozione speciale anche per la capitana delle azzurre, Sara Gama: «Siamo piene di voglia di giocare, siamo pronte. Bisognerà scendere in campo con umiltà e determinazione». Forza Azzurre è il vostro momento. L’Italia chiamò. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero