Italia, Conte allena ma per i miracoli non è attrezzato

Italia, Conte allena ma per i miracoli non è attrezzato
Chiusa la parentesi azzurra, eccoci di nuovo proiettati sul campionato. In verità, più che di una ripartenza, si tratta della partenza vera e propria del torneo. Chiuso infatti...

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Chiusa la parentesi azzurra, eccoci di nuovo proiettati sul campionato. In verità, più che di una ripartenza, si tratta della partenza vera e propria del torneo. Chiuso infatti il mercato è soltanto adesso che le squadre potranno dimostrare il loro vero potenziale e le effettive lacune. Il quadro completo delle rose e la valutazione delle operazioni in entrata e in uscita delle società, rendono doverosa un'ulteriore riflessione sulla nostra Nazionale.

L'ultima sessione di calciomercato ha infatti confermato la tendenza delle società a puntare principalmente sugli stranieri. Non c'è dubbio che le due gare, soprattutto contro Malta, abbiano proposto scarso spettacolo ed evidenziato enormi difficoltà tecniche. Il dissenso e la critica scaturiti dopo le prestazioni degli azzurri appaiono però ingenerose. Tutti vorremmo una Nazionale dal gioco convincente, ricca di qualità e di alternative. La realtà è una e semplice: questo passa il convento. Conte sta facendo quello che può con ciò che il nostro calcio gli mette a disposizione, che è molto poco. Le nostre squadre top non hanno attaccanti italiani titolari, non solo, molte di queste formano l'undici da mandare in campo, e l'ottanta per cento della rosa, solo con calciatori stranieri. Nel reparto offensivo, dobbiamo fare i conti con un'evidente crisi di vocazione, mentre negli altri ruoli i giocatori affidabili sono quelli, soliti e limitati.
Giovani interessanti e di prospettiva ci sarebbero anche, ma molti di loro non giocano e non si può certo chiedere al ct di convocarli. Per sperare in una buona figura all'Europeo ci si deve affidare al lavoro di Conte, allenatore di spessore che non fa miracoli. Lui per primo sarà lieto di accogliere le novità che arriveranno dal campionato.
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Il Messaggero