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Il quarto di Monaco di Baviera è quello annunciato. L’unico che ha seguito alla lettera il pronostico: il Belgio e l’Italia si ritrovano in Germania a punteggio pieno. L’enplein, tra l’altro, è stato finora centrato solo dalle nazionali di Martinez e Mancini. Di inedito per gli azzurri c’è però il ruolo dentro il match dell’Allianz Arena: non partiranno favoriti, mai successo dall’inizio dell’Europeo. Lo sono stati, avendo rafforzato il 7° posto nel ranking Fifa, nelle tre gare giocate all’Olimpico contro la Turchia, la Svizzera e il Galles e nell’ultima a Wembley contro l’Austria. Nella notte bavarese non sarà così, incrociando la primatista della classifica mondiale. E chissà se la novità inciderà, almeno psicologicamente, sulla prestazione. La curiosità sta montando. Il nostro ct, alla vigilia dell’ottavo di Londra, disse che il quarto contro il Belgio sarebbe stato più facile dell’ottavo contro l’Austria. Non lo ha ripetuto quando è arrivato a Monaco. Magari non ha ritenuto giusto insistere.
TRACCIA CONFERMATA
Mancini ha però chiarito che l’Italia farà il suo gioco.
L’Italia, anche se il Belgio non si sbilancia, deve andare a sfidare in profondità i 3 centrali: hanno fisico e presenza, ma sono lenti. Immobile deve buttarsi alle loro spalle, Chiesa puntarli cercando l’uno contro uno. Il fresco di Monaco, con pioggia leggera, piace agli azzurri: 13 gradi contro i 35 di Firenze. Non è comunque possibile fare paragoni con l’ultimo incrocio ufficiale. All’inizio della fase a gironi dell’Europeo in Francia, a Lione il 13 giugno del 2016, vittoria degli azzurri di Conte che sorprese il collega Wilmots: 2-0 con reti di Giaccherini, simbolo di quella spedizione, e di Pellè nel recupero. Non ci fu partita. Il Belgio di quella sfida, poi capace di piazzarsi 3° al mondiale in Russia nel 2018 (eliminò il Brasile ai quarti e finì ko in semifinale contro la Francia poi campione), è simile all’attuale. Potrebbe essere lo stesso per otto-undicesimi: dal portiere Courtois ai difensori Vertonghen, Vermaelen e Alderweireld, più il mediano Witsel, il centravanti Lukaku e, se riusciranno a recuperare, anche i trequartisti Eden Hazard e de Bruyne. Diverso il ct: adesso è Martinez. E anche il sistema di gioco, dal 4-2-3-1 al 3-4-2-1. Completamente rinnovata è invece l’Italia. Restano di quella vittoria con il 3-5-2 solo Bonucci e Chiellini, gli unici, se giocherà il capitano, ancora titolari. Nella rosa sono rimasti Sirigu, Florenzi, Bernardeschi, Insigne e Immobile. Ma conta chi va in campo. E, considerati gli interpreti con caratteristiche differenti e il 4-3-3, non va escluso che la Nazionale possa sorprendere come 5 anni fa.
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