Ippica, a Capannelle vince un italiano: primo Dario Vargiu con il cavallo Master

E’ italiano l’ultimo vincitore di gran premio nel 2023 alle Capannelle

Ippica, a Capennelle vince un italiano: primo Dario Vargiu con il cavallo Master
E’ italiano l’ultimo vincitore di gran premio nel 2023 alle Capannelle, ed è un buon segnale per il galoppo che verrà: si chiama Master ed ha fatto suo...

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E’ italiano l’ultimo vincitore di gran premio nel 2023 alle Capannelle, ed è un buon segnale per il galoppo che verrà: si chiama Master ed ha fatto suo il Premio Berardelli sui 1800 metri della pista grande, che con qualche metro in più sarà quella del Derby di maggio. Master si è trovato a ottimo partito sul terreno reso faticosissimo dalla pioggia che è caduta anche sull’ippodromo della Via Appia e nel finale il suo fantino, un altro sardo, la regione che ha preso il posto di Pisa nel creare fantini, Dario Vargiu, ha messo la testa davanti a quella di Diomede, ribaltando l’ultimo scontro fra i due, che aveva visto Diomede vincere il Premio Campobello a Milano.

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Terzo, a tre lunghezze e mezzo, il tedesco Ghorgan, che era favorito a 83 contro 100 mentre Master, che è della Scuderia Blueberry ed allenato da Stefano Botti, la famiglia che domina il galoppo in Italia (e oltre, talvolta). «Volevo vincere anche quelle due prima» ha detto Vargiu. Le due prima erano le listed races, il Rumon che è andato a sorpresa a Supereroe, che era offerto a 28 contro 1, con Vargiu secondo a una lunghezza a mezza in sella a Midnight Mask che aveva i favori del pronostico, e il Memorial Lorenzo Brogi, il trainer che veniva chiamato “Sir Lorenz” per la sua bravura inglese, che è stato vinto da Misterious Shadow, un altro Boti al training, Endo, che precedeva di una lunghezza la favorita (11 contro 10) Nomellina, poi distanziata al terzo posto per aver danneggiato nel finale Countess Susie, che avrebbe potuto, senza l’intralcio, insidiare la vincitrice.

 

In sella a Countess Susie era Francesco Dettori, una semplice omonimia con Frankie, nessuna parentela. Poi si disputava il Premio Umbria, corsa da velocisti. Ed erano ancora i Botti (ancora Stefano) a vincerla, grazie a Noble Title, sempre Sardegna up con Mario Sanna.

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Il Messaggero