Lazio, Inzaghi scala posizioni: Simone non si sente più solo un “traghettatore”

Lazio, Inzaghi scala posizioni: Simone non si sente più solo un “traghettatore”
Accelerazioni, brusche frenate, sorpassi e uscite di pista. Il gran premio che assegna la panchina della Lazio per il prossimo anno è alle ultime curve e nulla è...

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Accelerazioni, brusche frenate, sorpassi e uscite di pista. Il gran premio che assegna la panchina della Lazio per il prossimo anno è alle ultime curve e nulla è scontato. L'outsider Inzaghino dopo la brillante prova contro l'Inter ha messo in crisi la società. Dopo il ko contro la Sampdoria le strade sembravano doversi separare, e invece la notte dell'Olimpico ha portato consiglio. E non solo per quanto visto in campo ma anche per il modo con cui Simone ha preso di petto la situazione. «Il mio futuro? Sono tranquillo e sereno. Assieme al mio staff facciamo il massimo, è capitata quella partita a Genova che nove volte su dieci non la perdi. Stiamo lavorando bene, sono contento di questi ragazzi. Io continuo a lavorare, a parte la Juve e senza le vicissitudini di Genova ne avrei vinte quattro su quattro» ha sottolineato il tecnico biancoceleste mostrando già il piglio dei grandi. Se la sta giocando a testa alta e senza nessuna voglia di lasciare nulla d'intentato, per questo ha chiesto a tutti gli straordinari. Compreso Biglia che lo stesso Inzaghi considera al pari di Veron e Nedved e quindi incedibile. Della serie consigli per cessioni e acquisti. E' un Simone che si è colorato di biancoceleste a tutto tondo e ora è rientrato prepotentemente in corsa per la panchina del prossimo anno.

 

GLI AVVERSARI

Dietro di lui si allungano diverse ombre. Quella più ingombrante è di Cesare Prandelli. Il favorito del presidente Lotito che gradisce in particolar modo il suo passato da Ct della Nazionale e che in qualche modo potrebbe riabilitarlo anche a livello Federale. Cesare sogna un ritorno in panchina e Roma potrebbe rappresentare la giusta piazza per farlo. «Alla Lazio devi solo pensare ad allenare e null'altro» rivelava qualche settimana fa. Ieri è tornato a lanciare segnali di fumo: «Il mio futuro mi auguro che sia su una panchina. Mi piacerebbe ricominciare in Italia». A buon intenditor poche parole. Chi invece sembra ormai essersi defilato dalla corsa è Sinisa Mihajlovic sogno dei tifosi biancocelesti. Domenica era all'Olimpico a guardare da vicino la Lazio. «Se vengo a Roma? Sono già a Roma» la risposta del tecnico serbo ad un tifoso. Dopo un amore iniziale i rapporti con la società si sono nuovamente freddati. Sinisa ha paura di bruciarsi in biancoceleste ed è per questo che si farà ammaliare dalle sirene del Torino. Più dietro provano la rincorsa Mazzarri, Yakin, Sampaoli, Maran e la suggestione Bielsa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero