Lazio, Inzaghi gongola: c'è Keita con Immobile

Lazio, Inzaghi gongola: c'è Keita con Immobile
Perdono. Quel che è fatto è fatto, lui però chiede scusa. Keita a Formello regala un sorriso, Inzaghi gli riporge la rosa: reintegro in gruppo, in un...

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Perdono. Quel che è fatto è fatto, lui però chiede scusa. Keita a Formello regala un sorriso, Inzaghi gli riporge la rosa: reintegro in gruppo, in un abbraccio la nuova pace si posa. Perdono, Keita vuole esserci già a Verona. Segna e dribbla, canta sul pallone e si autosprona. Pagherà multe, pagherà pegno, dimenticate il tradimento. Sforbiciata a ogni litigio in partitella con l'amico Felipe ed è già show: colpi di tacco, assist e un gol in pallonetto al volo che sembra un arcobaleno di felicità. Et voila, è tornato Keita. Inzaghi è già al settimo cielo, il suo 4-3-3 era appeso al suo reintegro. Ma la normalità dovrà tornare a piccoli passi: scherzi e pacche ieri con Radu (ieri finalmente a pieno regime con Bastos), Leitner e Kishna in campo. Oggi però rientrerà Lulic dalla Bosnia, domani Biglia dall'Argentina, ci sono altre scuse e altri due senatori irritati sulla strada della riconciliazione totale. Il tecnico farà da pacere, non vede l'ora di schierare il suo Balde figliol prodigo, ma dovrà comunque andarci con le pinze. Fosse per lui, il senegalese sarebbe già sul prato del Bentegodi per il bene tecnico della Lazio. Ma bisogna dare un segnale, un registro comportamentale. E forse può bastare per una convocazione, ma non per una maglia da titolare, un altro gol in partitella con un diagonale.

 
SOLUZIONE

Lo staff tecnico tifa Keita. Basta sentire urlare in allenamento il professor Ripert: «Vai, nino». Eppure il senegalese non è più un bambino e a 21 anni deve assumersi le sue responsabilità. Ieri il chiarimento anche con il dt Peruzzi, travolto da un botta e risposta, fra comunicati e post social, per l'infortunio «immaginario» alla vigilia di Atalanta-Lazio. Prima d'allora però l'esterno biancoceleste aveva già combinato di tutto: la Lamborghini distrutta, i litigi con i compagni, la diserzione alla partenza per Auronzo, le mancate scuse sulle Dolomiti. L'uragano ora sembra passato, ma il terrore è che Keita-mina possa riesplodere in qualsiasi momento. La Lazio dovrà scongiurarlo e gestirlo. Per esempio, in ritardo, con un rinnovo quinquennale (a 1,5 milioni, compresi 300mila euro di bonus) considerato da mesi la miccia del focolare. Verrà inserita una clausola da 25 milioni, Keita ha promesso che in quattro mesi riacquisterà quel valore di mercato. E la Lazio che, se già a gennaio una pretendente metterà sul piatto quella cifra, lo saluterà. Patti chiari, amicizia lunga.

ASSIST

Assist reciproco, adesso Keita dovrà invece pensare a Immobile. Lui aspetta già i suoi cross in area di rigore. Ieri il rientro a Formello, una sgambata, poi lo scarico insieme a Marchetti e Parolo e le foto con la moglie Jessica e l'aquila Olympia. Non dovrebbero esserci problemi per Verona, ma oggi a pranzo Ciro farà degli accertamenti in Paideia, dopo le fatiche con l'Italia. Una rete di rara precisione ed esplosività con la maglia azzurra in 10' contro Israele, quindi la gioia di padre in figlio, nonostante il bis fallito sull'assist di Florenzi: «Non sa segnare gol facili - se la ride papà Antonio - ma era comunque entusiasta. Ventura riesce sempre a gestirlo al meglio, Sarri lo avrebbe voluto per il dopo Higuain». Sebastiani se lo riprenderebbe: «A Pescara segnerebbe almeno 20 reti». Invece, se lo coccola Inzaghi in vista del Chievo. All'esordio subito un centro, quindi il digiuno con la Juve perché isolato al centro dell'attacco. Adesso Immobile si scalda per un'altra trasferta. Due sabati fa all'Olimpico aveva corso a vuoto oltre 32 chilometri e creato le uniche due palle-gol, al Bentegodi cercherà d'essere servito dalle fasce. Le scuse di Keita potrebbero essere già un bel cioccolatino da mangiare sotto porta.
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Il Messaggero