Dan e Ryan Friedkin: «La Roma è un gigante addormentato. Vogliamo vincere, ma chiediamo pazienza»

Dan e Ryan Friedkin: «La Roma è un gigante addormentato. Vogliamo vincere, ma chiediamo pazienza»
Dan Friedkin e il figlio Ryan si presentano alla piazza di Roma attraverso una lunga intervista rilasciata al sito del club. In attesa di arrivare nella Capitale quando le norme...

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Dan Friedkin e il figlio Ryan si presentano alla piazza di Roma attraverso una lunga intervista rilasciata al sito del club. In attesa di arrivare nella Capitale quando le norme anti-Covid saranno meno stringenti, i due imprenditori spiegano i programmi a breve, medio e lungo termine che seguirà la società: «Lo diciamo senza mezzi termini: condividiamo questa ambizione con i tifosi e vogliamo vincere. Ma abbiamo bisogno di pazienza: i campioni non vengono costruiti dall'oggi al domani. Promettiamo di lavorare duro, in modo intelligente e strategico e di impegnarci al cento per cento con l'AS Roma», le parole del magnate texano. Gli fa eco il figlio Ryan che con una metafora spiega la sua idea sul club: «Riteniamo che la Roma sia un po’ come un gigante addormentato e non c'è motivo per cui, col tempo, questo club non possa competere seriamente per dei trofei a tutti i livelli. Con i tifosi e con la città alle nostre spalle, tutto è possibile alla Roma. Questo Club è davvero speciale».


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Nonostante l’epidemia di Covid-19 che ha rallentato la trattativa, la famiglia Friedkin è riuscita ad arrivare a dama grazie alla costanza e alla perseveranza nel raggiungere l’obiettivo: «Sebbene gestiremo il club con la professionalità, il rigore e la dedizione di qualsiasi nostra attività, questa è prima di tutto una passione: una passione per la città, per la squadra, per la gente che le circonda e per il calcio».

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I Friedkin hanno analizzato con attenzione il percorso dell’ex presidente James Pallotta e proveranno a non compiere gli stessi errori: «Crediamo molto nella stabilità e nella cultura aziendale. Questo è cruciale nelle nostre attività esistenti ed è di fondamentale importanza nel calcio. Siamo abituati a identificare e, cosa più importante, supportare un management forte. Preferiamo far sentire la nostra presenza piuttosto che parlare e per questo motivo abbiamo incaricato la nostra dirigenza, in particolare Guido Fienga, di gestire la maggior parte delle comunicazioni per conto del club. Crediamo che una cultura vincente debba partire dall'alto e intendiamo dare l'esempio. Non vediamo l'ora di lavorare assieme agli altri club e alla Lega per ampliare la visibilità di cui la Serie A gode in tutto il mondo. C’è del lavoro da fare per raggiungere la Premier League in termini di immagine internazionale e di ricavi».

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Per raggiungere questo obiettivo sarà fondamentale la costruzione del nuovo stadio: «Una parte importante di questo processo, ovviamente, sono le infrastrutture e noi siamo pienamente impegnati a lavorare con la città per costruire un bellissimo nuovo stadio il prima possibile». Nessuna indicazione sul mercato e sul nuovo direttore sportivo: «È più importante lavorare che parlare. Quando il Club avrà qualcosa di concreto da dire, che si tratti di un nuovo acquisto, di un nuovo incarico o altro, allora si farà sentire». In chiusura un messaggio ai tifosi della Roma: «Loro vogliono tre cose: una squadra di cui essere orgogliosi, un club che apprezzi, comprenda e condivida la loro passione e una proprietà che sia allo stesso tempo presente e onesta. Ci impegniamo a lavorare incessantemente per costruire una squadra di cui i tifosi possano essere orgogliosi per molti anni a venire». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero