Internazionali, Djokovic: «Roma è la mia seconda casa. Alcaraz miglior giocatore dell'anno»

Internazionali, Djokovic: «Roma è la mia seconda casa. Alcaraz miglior giocatore dell'anno»
Quando parla Novak Djokovic, è normale che la sala stampa sia piena. All'asso serbo, che esordirà agli Internazionali di Roma a partire dal secondo turno, oggi...

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Quando parla Novak Djokovic, è normale che la sala stampa sia piena. All'asso serbo, che esordirà agli Internazionali di Roma a partire dal secondo turno, oggi è stato chiesto un parere sul nuovo fenomeno del tennis mondiale, Carlos Alcaraz, ieri vincitore a Madrid: "Lui come me? Non mi piacciono confronti, ciascuno è autentico, speciale: lui speciale lo è, sta facendo un sacco di record da teenager". Nole a quel punto alza il tiro e spende parole al miele per il baby terribile spagnolo: "E' di gran lunga il miglior giocatore quest'anno: il modo in cui lui gestisce la pressione è degno di nota, tutto nelle sue gare è impressionante. Per il tennis è meraviglioso avere giocatori del genere, visto che lui allo stesso tempo è umile fuori dal campo, ma al suo interno mette un sacco di energia". Alcaraz ha deciso di non partecipare al torneo romano, in vista dell'appuntamento parigino al Roland Garros, dove secondo Djokovic "è decisamente uno dei favoriti, e merita di esserlo. I fan del tennis vogliono avere i migliori giocatori che partecipano tutti insieme".

"Belgrado o Roma? Qui la pasta è migliore..."

Quando gli chiedono se senta più pressione a Roma o nella natale Belgrado, Novak se la cava con una battuta: "Qui la pasta è migliore..." Poi torna serio: "Belgrado è casa mia, ma Roma potrebbe essere la mia seconda casa per tutte le sensazioni che provo tornando qui: la mentalità italiana è simile alla serba, sento una connessione con la gente perciò è sempre una gioia giocare in questa città". Dopo la dichiarazione d'amore alla Capitale, un augurio per il torneo: "A Madrid ho perso in semifinale ma mi sento molto bene, un fattore incoraggiante in vista degli Internazionali: penso di poter giocare meglio ma la direzione è giusta".

 

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Il Messaggero