Inter, Spalletti: «Totti? Scrivete quello che vi pare»

Inter, Spalletti: «Totti? Scrivete quello che vi pare»
«Totti? Scrivete quello che vi pare, vi firmo una risposta in bianco. Chiaro, se lo incontrerò, lo abbraccerò». Parole di Luciano Spalletti alla vigilia...

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«Totti? Scrivete quello che vi pare, vi firmo una risposta in bianco. Chiaro, se lo incontrerò, lo abbraccerò». Parole di Luciano Spalletti alla vigilia di Inter-Roma: «Non è una gara decisiva per la Champions».

 
Champions League. «Se è una sfida decisiva? È ancora presto. Si sa che una gara così può darti entusiasmo e convinzione, ma ci sono troppe partite. Basta guardare la classifica di ogni anno a metà campionato e poi in fondo».
 
Inter. «Non credo che abbiamo perso molte cose. In alcune circostanze abbiamo fatto meglio, altre peggio, ma non ho visto sbalzi nei comportamenti se non in qualche frangente».
 
Atteggiamento. «Dobbiamo continuare a lavorare nella maniera corretta, perché per diventare da titolo bisogna fare cose importanti. Anche durante la settimana bisogna lavorare in un certo modo. Siamo soddisfatti e contenti del nostro lavoro. Questa settimana abbiamo fatto molte cose e il risultato della partita si vedrà. Spesso lavorare giusto è più importante che lavorare duro. Noi abbiamo fatto entrambe le cose».
 
Andata con la Roma. «»Diciamo che abbiamo avuto un buon equilibrio e ci sono girati bene alcuni episodi. Poi abbiamo pagato più avanti. Domani sarà vietato distrarsi, ci sono calciatori che risolvono la gara con qualsiasi episodio. Come perdi di vista la partita o esci dalla concentrazione del momento può accadere di tutto. È un po’ come scendere dallo Stelvio senza mani, dobbiamo tenere le mani salde sul manubrio».
 
Joao Mario. «Ha fatto delle buone prestazioni. Quando l’ho messo in corsa, ha fatto forse meglio che dall’inizio, ma penso abbia dato il suo contributo ai risultati generali. Le posizioni in campo di ogni giocatore sono cose un po’ soggettive».
 
Rafinha. «Sono sempre soddisfatto dell'operato dei nostri professionisti. Collaboro con loro 24 ore su 24, sono competenti e hanno qualità. Sono in sintonia con loro. Nel caso di Rafinha sta a noi fargli ritrovare la condizione, non il contrario. Si rischia altrimenti di mandare un messaggio distorto a chi ha pedalato qui ad Appiano fino a questo momento».
 
Passato alla Roma. «Ci sono molti significati nella mia esperienza a Roma. Professionalmente mi porto dietro i risultati che non sono riuscito a fare. Nell’anno e mezzo fatto mi porto dietro 14 sconfitte, 82 gol subiti, i due derby persi. Una volta che non abbiamo vinto il campionato e una volta che siamo arrivati un punto dietro il Napoli. Nelle tre stagioni prima ho perso tre finali, ho subito cinque eliminazioni, tre derby persi, 49 sconfitte, 263 gol subiti. Me li porto dietro perché devo migliorare».
 

Totti. «Su Francesco vi firmo una risposta in bianco: scrivete quel che vi pare. Non sto a usare aggettivi perché li ho detti tutti. Allenandolo ti rendi conto del fenomeno che è stato. Per quanto riguarda i rapporti, le complicazioni tra le persone sono le cose in sospeso, quelle non chiarite. Io a lui ho detto tutto. Mi sono comportato come mi dovevo comportare, secondo quel che è stato il giorno dopo giorno. Ed è chiaro che se lo incontrerò allo stadio lo saluterò, come farò con tutti gli altri calciatori. Ho passato con lui quasi sei stagioni. Lo abbraccerò come tutti. Ho passato con questi calciatori momenti bellissimi ed emozionanti, è come ritrovare gli amici d’infanzia. Sarà un piacere incontrarli sempre, perché non c’è solo il risultato della partita. Saranno molte altre cose». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero