Inter, Spalletti: ​«Perdonaci Anna se non stiamo facendo abbastanza...»

Inter, Spalletti: «Perdonaci Anna se non stiamo facendo abbastanza...»
«Perdonaci Anna se non stiamo facendo abbastanza...». Secondo l'allenatore dell'Inter, Luciano Spalletti, sulla lotta all'antisemitismo non si sta facendo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Perdonaci Anna se non stiamo facendo abbastanza...». Secondo l'allenatore dell'Inter, Luciano Spalletti, sulla lotta all'antisemitismo non si sta facendo tutto il necessario ed è per questo, che sul suo profilo Instagram, chiude con questa frase il brano del Diario di Anna Frank che è stato negli stadi di Serie A, B e Lega Pro, dopo gli episodi di antisemitismo da parte di alcuni tifosi della Lazio. Spalletti è voluto tornare sull'argomento, proprio per rimarcare l'importanza di un tema che non andrebbe mai dimenticato e che merita di essere tenuto vivo anche a giorni di distanza. «Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto - il brano letto negli stadi e ricordato oggi da Spalletti - odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà anche noi, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità».


Luciano Spalletti guida la sua Inter contro il Torino davanti a 75mila spettatori. "Lo scudetto? Ne riparleremo quando saremo sicuri di essere tra le prime 4".

San Siro pieno. "Molto bello che ci siano tutti i tifosi. Ci fa enormemente comodo averli a spingere la squadra. Gli anelli di San Siro sono come fedi che dichiarano un atto d'amore per la squadra. È bellissimo sentire questo affetto".

Pressione per la classifica. "In alcune partite abbiamo fatto quel che dovevamo sia come gioco sia come scelte individuali. Anche quando la squadra è andata in difficoltà abbiamo ragionato come blocco. Sarà fondamentale anche domani contro il Torino, perché contro di loro al di là del carattere dell'allenatore si ha la sensazione di giocare contro i muscoli della storia di questo club".
Scudetto. "Non ci siamo ancora arrivati. Noi dobbiamo arrivare ad essere stabilmente nelle prime posizioni in classifica. E ancora non ci siamo, o perlomeno non si possono fare discorsi che riguardano l'andare avanti. Ci sono delle insidie. Le posizioni sono quattro, poche per la qualità delle squadre del nostro campionato. Se questa domanda me la rifarà quando saremo sicuri di essere nelle prime quattro, sarà un piacere e un dovere guardare oltre".

Eder con Icardi. "Tutto è possibile, ma ci sono dei tempi di maturazione. Di volta in volta si fanno delle analisi, a volte possono essere da cappello per aria e a volte no. Finora non vedo perché stravolgere, ci sono tutti i segnali che la strada sia quella corretta".

Rinnovo Eder. "Mi fa piacere che lo abbia firmato perché è come aver confermato tre calciatori. Fa tre ruoli in maniera perfetta e riuscirà a svilupparne anche una quarta perché ha un senso di adattabilità perfetto. Sa fare tutto quel che gli chiedi. Ci sono rimasto un po' male quando la società mi ha detto del prolungamento perché avrei voluto dirglielo io".
Salvatore Riggio
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero