Inter, Spalletti: «Non possiamo più sbagliare, devo meritarmi questa panchina»

Inter, Spalletti: «Non possiamo più sbagliare, devo meritarmi questa panchina»
Correre senza fermarsi più. Luciano Spalletti non usa giri di parole per motivare l’Inter nella rincorsa Champions. A Marassi ci sarà una partita...

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Correre senza fermarsi più. Luciano Spalletti non usa giri di parole per motivare l’Inter nella rincorsa Champions. A Marassi ci sarà una partita difficilissima contro la Sampdoria: «Non possiamo più sbagliare».

 
Champions. «Se passa da Marassi? Anche, ma anche da altre partite. In queste undici gare, avremo vita dura, difficile. Ce la renderanno difficilissima. Noi dobbiamo avere la forza per fare undici partite di un certo livello. Non possiamo più sbagliare, le motivazioni devono essere a duemila fino a fine campionato. Dritti sui pedali e spingere sui pedali".

Sampdoria. «Ha forza e qualità. Gioca un calcio moderno, hanno uno staff tecnico preparatissimo. Nel loro stadio hanno lasciato pochi punti. Noi abbiamo bisogno di prestazioni e punti per arrivare in Champions».
 
Personalità. «Mi aspetto di vederla in campo. Penso che il misuratore della forza e della personalità, del carattere, sia il Napoli. Loro giocano sempre allo stesso modo, fanno le stesse cose, hanno fatto gol a tutti. Il fatto che in alcune partite riusciamo ad avere quella forza e compattezza, quegli ingredienti che ci vogliono per giocare un calcio importante contro squadre forti è la soluzione a tutto».
 
Qualità. «Mi sembra sia più un problema vostro che nostro. Noi cerchiamo soluzioni, cerchiamo di metterci qualcosa in più, di buttarci più caratteristiche per far sì che la somma faccia una squadra fortissima, come abbiamo bisogno di essere. Magari non mi riesce di farmi capire, ma nella nostra qualità c’è dentro il carattere, la personalità, il passo, il modo di interpretare le partite. A volte non ce la mettiamo tutta, io dico le cose per far sì che ci sia una presa di coscienza».
 
Perisic. «Se riuscisse a dare il massimo sarebbe tanta roba, ma diventa difficile per tutti, anche nelle altre squadre guardando la Champions o le coppe. A volte i calciatori passano dei periodi che non riescono a distribuire le proprie qualità in tutte le partite».
 

Futuro. «Io ho un contratto per due anni e devo meritarmi di poter lavorare nell’Inter. Ho a disposizione direttori che conosco da più tempo come Walter Sabatini o quelli che ho conosciuto quest’anno come Piero Ausilio. Attraverso la loro qualità siamo riusciti a portare due giocatori importanti. Io mi riferivo ai nomi che fate voi sui giornali, siccome mi raccontate che dite sempre la verità da qualche parte dovevano venire. Se poi si insiste troppo diventa un disturbo per lo spogliatoio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero