Inter, Spalletti: «Ci siamo giocati la possibilità di gestire la corsa Champions»

Inter, Spalletti: «Ci siamo giocati la possibilità di gestire la corsa Champions»
L’Inter deve tornare a vincere per continuare la lotta in Champions. «La vittoria è l’unico obiettivo», il pensiero di Luciano Spalletti. ...

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L’Inter deve tornare a vincere per continuare la lotta in Champions. «La vittoria è l’unico obiettivo», il pensiero di Luciano Spalletti.

 
Champions. «C’eravamo creati la possibilità di gestire qualcosa, ce la siamo giocata. Restano sei partite, non so quanti punti serviranno per raggiungere la Champions o cosa ci riserverà il futuro, ma noi dobbiamo ragionare partita dopo partita».

Cagliari. «L’analisi della partita di domani è che la vittoria è l’unico obiettivo. Il fatto che si venga da qualche risultato non pieno e da qualche partita in cui abbiamo segnato poco, non deve farci fare confusione rispetto alle prestazioni fatte. È chiaro che il gol fa la differenza perché i punti se fai gol e vinci sono tre, altrimenti sono uno».
 
Rafinha. «Sta bene. Secondo me dopo due infortuni così importanti devi provare e non sai cosa ti aspetta nella gara successiva. C’è una gestione interna, nel senso che si valuta di giorno in giorno, non sono nella partita precedente».
 
Qualità del gruppo. «La qualità tecnica è una cosa, la qualità e basta è un’altra cosa. Per certi versi l’abbiamo fatta vedere. Poi perché venga fuori eccelsa bisogna metterci oltre alla tecnica il carattere, il fisico, la qualità di tenere per un lungo periodo determinati comportanti e attenzioni».
 
Fase realizzativa. «Ci sta che ci siano altri calciatori che portino un numero superiore di gol fatti e che ci si prenda sempre in carico di metterla a disposizione. Abbiamo solo questa stagione, dobbiamo mettere qualcosa in più in queste sei partite. Dobbiamo determinare noi la strada dove andare».
 
Atteggiamento Atalanta. «Nel primo quarto d’ora si è sbagliato qualcosa e io dovevo essere più chiaro se quel che hanno eseguito è quello. Può darsi non sia stato chiaro io a fargli capire quella differenza, sennò loro sono bravi a mettere in pratica quel che gli si chiede. Dopo quel quarto d'ora abbiamo costruito due o tre ipotetiche ripartenze dove poi si è sbagliato il gesto tecnico. Abbiamo creato situazioni importanti, come loro, ma in fondo alla gara non c'è stata quella differenza che si vuol dire. Poi quando non vinci aumentano discorsi, critiche, consigli».
 

Atalanta. «Cosa è mancato? C’era da fare qualcosa in più sotto quel livello e naturalmente reggere due palle addosso e rendergli la vita più dura nell’uno contro uno. Un dato che non mi va bene sono le punizioni prese: se tengo più botta nei contrasti guadagno più punizioni. Se me ne fischiano solo dieci è segno che ho lottato poco perché quello è l'elemento fondamentale».
Salvatore Riggio  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero