Inter, l'ex Moriero: «Squadra a immagine di Conte»

Inter, l'ex Moriero: «Squadra a immagine di Conte»
MILANO Sono passati più di 22 anni dalla finale di Coppa Uefa vinta dall’Inter a Parigi contro la Lazio di Sven Goran Eriksson grazie ai gol di Zamorano, Zanetti e...

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MILANO Sono passati più di 22 anni dalla finale di Coppa Uefa vinta dall’Inter a Parigi contro la Lazio di Sven Goran Eriksson grazie ai gol di Zamorano, Zanetti e Ronaldo (6 maggio 1998). Uno dei protagonisti di quella partita era stato Francesco Moriero, subentrato al minuto 68 e dopo appena due minuti uomo assist per la terza rete di Ronaldo. Ora la squadra di Antonio Conte ha la grande occasione di vincere la quarta Coppa Uefa (oggi Europa League) nella sfida di Colonia contro il Siviglia in programma il 21 agosto. «L’Inter è cresciuta tantissimo durante il suo cammino europeo. Ha eliminato Getafe, Bayer Leverkusen e Shakhtar e ha dimostrando di essere una squadra solida e difficile da affrontare», ha spiegato Moriero, che nella stagione 1997/98 – quella appunto culminata con il trionfo di Parigi – aveva collezionato 44 presenze e segnato sei gol. 

Moriero, il Siviglia ha dimostrato di essere una squadra rognosa, con una certa tradizione in Europa League. Quante possibilità hanno i nerazzurri di vincere? 
«Gli andalusi sono una formazione ostica e hanno una certa esperienza in Europa, oltre che ottimi calciatori. Il Siviglia ha meritato la finale. Però, se l’Inter continua ad avere questa mentalità, ha tutte le carte in regola per vincere. Sono convinto che gli uomini di Conte ce la metteranno tutta». 
Quali sono i meriti di Antonio Conte? 
«Secondo me ha un grande merito. Quello di aver lavorato tanto per far diventare l’Inter una squadra a sua immagine e somiglianza». 
Ci spieghi. 
«L’Inter è una squadra sempre sul pezzo, coraggiosa, con una mentalità vincente. Conte ha dimostrato che con il lavoro e il sudore può far tornare l’Inter a grandi livelli». 
Lei vede delle analogie tra questa squadra e la sua, quella della vittoria di Parigi ’98? 
«Sono due squadre diverse. Quella di Conte è una squadra molto fisica. Invece, la nostra aveva più fantasia, più qualità. Avevamo calciatori di un altro pianeta. Però, entrambe sono squadre unite. Questa è la cosa che ci accomuna di più». 
Si aspettava questa stagione di Lukaku? 
«Romelu a me piace tantissimo. Ha un gran fisico ed è un combattente. In Italia non è mai facile ambientarsi e fare bene il primo anno, lui c’è riuscito benissimo. Conte crede molto in Lukaku, lo ha voluto a tutti i costi e non si è sbagliato». 
E di Lautaro Martinez? 
«Lui è cresciuto molto e anche questo è merito di Conte. Sta diventando un giocatore completo. Sa muoversi e dialogare con Lukaku». 
In queste gare europee, spesso, uno dei migliori in campo è Barella. 
«Oltre alla qualità ti dà quantità. È essenziale per il gioco dell’Inter. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un calciatore giovane. A mio avviso, diventerà uno dei talenti più forti in Europa». 
L’Inter ha colmato il gap con la Juventus? 

«L’anno prossimo assisteremo a un altro campionato perché i nerazzurri si sono avvicinati molti ai bianconeri grazie al lavoro di Conte e Marotta. L’Inter avrebbe potuto vincere anche quest’anno se avesse avuto continuità in alcune partite».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero