Fonseca, il Conte da pagare

Fonseca, il Conte da pagare
Quando Antonio Conte ha fatto sapere di non voler allenare la Roma in questo momento perché «non ci sono le condizioni», qui in tanti non l’hanno presa...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quando Antonio Conte ha fatto sapere di non voler allenare la Roma in questo momento perché «non ci sono le condizioni», qui in tanti non l’hanno presa benissimo, magari qualcuno nella Roma, visti i costi e le ambizioni annesse, avrà pure tirato un sospiro di sollievo... Una parte di ragione, forse, Conte ce l’aveva: i giallorossi non lottano per lo scudetto (e a quello lui puntava), mentre la sua Inter, a quanto pare, sì. A Milano, dunque, quelle famose condizioni le ha trovate. Paulo Fonseca, cioè quello arrivato in giallorosso al suo posto, ha accettato senza condizioni, per lui la Roma è stata l’Occasione con la maiuscola. Qui si trova a meraviglia, la sua squadra piace e soddisfa, sta mantenendo il patto: lottare per rientrare in Champions. Insomma, alla fine, a Roma e Milano, sono contenti tutti. 

OPPOSTI
Conte e Fonseca sono due allenatori diversissimi, sia nella tattica sia nella comunicazione, molto aggressiva quella di Antonio; più garbata, pur non essendo un docile, quella di Paulo. Il 3-5-2 di Conte è diventato quasi un marchio di fabbrica dai tempi della Juve. Le sue squadre mantengono sempre le stesse peculiarità: carattere, aggressività e, per le società che sceglie, con giocatori di ottima qualità. Fonseca lo stiamo conoscendo sotto diversi aspetti: ha mollato l’ostinazione al calcio spettacolo e spesso scellerato, ha cominciato ad adattarsi ai suoi avversari, modificando di volta in volta la preparazione alla partita, pur mantenendo inalterato il sistema di gioco, 4-2-3-1 (o 4-1-4-1). «Mi piace il possesso palla, dominare la metà campo avversaria», il suo credo. Ma poi la Roma fa il contrario, usa principi di gioco diversi per vincere. Col Verona, infatti, possesso basso (42,2%). E in questo modo non ha vinto solo al Bentegodi, ma pure contro Sassuolo, Milan, Udinese e Napoli. Squadre di qualità diverse. Domani sera chi farà la prima mossa? Vedremo un Conte più cauto, forse. Difficilmente ammireremo un Fonseca scriteriato: è diventato quasi subito italiano in questo. Conte ha battuto la prima (bella) Roma di Garcia aspettandola, quando tutti pensavano, Rudi compreso, che avrebbe attaccato da subito. Saper cambiare pelle è sintomo di intelligenza. Il loro integralismo, semmai, è nel lavoro: entrambi sono due di grande personalità, quella di Conte è anche televisiva, mentre il suo collega la esercita soprattutto nello spogliatoio, nelle scelte. Due che non guardano in faccia a nessuno, vedi il caso Florenzi qui e Icardi lassù. 
JUSTIN NO, EDIN FORSE

Fonseca ha i suoi uomini e di cambi domani ne farà pochi, a meno che non ne sia costretto: i soliti dubbi, nell’esterno basso a destra e in quello alto a sinistra. Solo questa mattina scioglierà le riserve su Dzeko (febbre, a Trigoria filtra ottimismo). Differente la situazione di Kluivert fermato da un edema al flessore della coscia sinistra rimediato contro il Verona: l’esterno ha svolto le terapie del caso, allenamenti individuali e difficilmente recupererà. Ancora assente Pastore: è fermo da una quindicina di giorni per un edema all’anca che ancora non si è riassorbito. Passi in avanti per Cristante che sta aumentando i carichi di lavoro dopo aver ricevuto il via libera del professor Lempainem che a seguito di una visita ha riscontrato un’evoluzione positiva dell’infortunio al tendine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero