Milan e Inter agli opposti: dopo il derby Milano ha due facce

Marco Giampaolo e Antonio Conte
Una città a due facce. Milano esce dal primo derby stagionale con una gerarchia ancora più definita del previsto. Secondo Giampaolo, la differenza è nel...

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Una città a due facce. Milano esce dal primo derby stagionale con una gerarchia ancora più definita del previsto. Secondo Giampaolo, la differenza è nel “vissuto”. Una lettura che contiene una parte di verità, ma non tutta la verità. A guardare bene, i giocatori dell’Inter più dotati di esperienza, quelli decisamente più abituati ad affrontare questo tipo di partite così importanti, e magari anche a vincerle, sono tre, al massimo quattro, di sicuro Godin, Brozovic e Lukaku, gli altri sono giovani, o comunque con un curriculum non superiore a quello dei milanisti. Piuttosto, ma questo Giampaolo non l’ha detto, la differenza nel “vissuto” la si nota fra gli allenatori: Conte è tecnico di mondo, ha vinto in Italia e in Inghilterra, ha fatto bene con la Nazionale; il suo avversario rossonero non ha avuto le stesse opportunità, è alla prima esperienza con una grande squadra, non certo per colpa sua, avrebbe meritato di più prima, ma tant’è.


PIÙ AVANTI

Poi, c’è l’altra parte di verità . L’Inter oggi è molto più avanti del Milan: è più squadra, ha più spirito di gruppo, ha un’idea di gioco più definita. Certo, Conte è partito davanti a Giampaolo: già l’Inter di Spalletti era complessivamente migliore del Milan di Gattuso. Una distanza che ora è aumentata. I nove tiri in porta a uno di sabato sera e le grandi parate di Donnarumma mentre Handanovic assisteva inoperoso ne sono testimonianza. Si vede che l’Inter in campo sa cosa fare e il Milan no. Si vede che il mercato dell’Inter viene già sfruttato al meglio, con i nuovi perfettamente inseriti, mentre i tanti giocatori presi quest’estate dal Milan stentano a trovare posto, anche se poi quando entrano fanno abbastanza bene, come Leao e Hernandez l’altra sera. C’è da chiedersi se il mercato rossonero sia stato concordato o in qualche modo imposto all’allenatore. Con i vecchi, però, giocava meglio il Milan di Gattuso. Diverse erano e sono pure le ambizioni di partenza. L’Inter ha una proprietà solidissima e a caccia di trionfi sportivi pari a quelli industriali già conseguiti. Il Milan è nelle mani di un fondo di investimenti che, per quanto eccellente e ricco sia, mira, più che a vincere, a rendere appetibile la società per nuovi compratori. E anche questo conta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero