Una città a due facce. Milano esce dal primo derby stagionale con una gerarchia ancora più definita del previsto. Secondo Giampaolo, la differenza è nel...
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Poi, c’è l’altra parte di verità . L’Inter oggi è molto più avanti del Milan: è più squadra, ha più spirito di gruppo, ha un’idea di gioco più definita. Certo, Conte è partito davanti a Giampaolo: già l’Inter di Spalletti era complessivamente migliore del Milan di Gattuso. Una distanza che ora è aumentata. I nove tiri in porta a uno di sabato sera e le grandi parate di Donnarumma mentre Handanovic assisteva inoperoso ne sono testimonianza. Si vede che l’Inter in campo sa cosa fare e il Milan no. Si vede che il mercato dell’Inter viene già sfruttato al meglio, con i nuovi perfettamente inseriti, mentre i tanti giocatori presi quest’estate dal Milan stentano a trovare posto, anche se poi quando entrano fanno abbastanza bene, come Leao e Hernandez l’altra sera. C’è da chiedersi se il mercato rossonero sia stato concordato o in qualche modo imposto all’allenatore. Con i vecchi, però, giocava meglio il Milan di Gattuso. Diverse erano e sono pure le ambizioni di partenza. L’Inter ha una proprietà solidissima e a caccia di trionfi sportivi pari a quelli industriali già conseguiti. Il Milan è nelle mani di un fondo di investimenti che, per quanto eccellente e ricco sia, mira, più che a vincere, a rendere appetibile la società per nuovi compratori. E anche questo conta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero