Stefano Pioli ha conquistato tutti. Numeri e risultati sono dalla sua parte. Nelle 11 partite in panchina, i nerazzurri ne hanno vinte 8 (7 consecutive): poco alla volta...
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MOMENTO POSITIVO
Pioli ha rivitalizzato la squadra in pochissimo tempo, ridando fiducia a un ambiente depresso che rischiava di gettare all’aria un’altra stagione. Così dopo il casting del dopo de Boer, il nuovo allenatore si è messo al lavoro cercando di ridare grinta all’Inter: «Siamo contenti del momento che stiamo attraversando - ha continuato Zanetti -. Vogliamo continuare così, pensando a una gara per volta. Teniamo molto alla coppa, ma ora c’è il Palermo. Questo è un campionato talmente competitivo e bello e spero si mantenga così. Credo che la Juventus sia ancora la favorita, ma ci sono tante squadre che sognano di mantenere viva la lotta. Se era solo una questione di allenatore? Bisognava anche ritrovare fiducia, noi sapevamo che questo gruppo aveva dei valori importanti e adesso lo sta dimostrando. Suning ha grandi ambizioni e rispetta tantissimo la storia dell’Inter. Penso sia un punto di partenza che ci può dare fiducia per un futuro promettente».
OBIETTIVI
E a proposito di futuro, adesso in campionato la zona Champions League è distante soltanto 5 punti. Impensabile fino a poche settimane fa. Le avversarie sono agguerrite: Napoli (41 punti), Lazio (40), Milan (37 ma con una gara in meno) e Atalanta (35, l’unica di queste dietro all’Inter). Tutte possono ambire al terzo posto, l’ultimo utile per i playoff di Champions. Per fare il salto di qualità, i nerazzurri devono sistemare la difesa. Dati alla mano, l’Inter in campionato ha preso 10 gol in 8 partite e in 3 di queste ha vinto senza subirne. Tutto si può migliorare, ma visto il momento d’oro dei nerazzurri in Cina possono dormire sonni tranquilli: a oggi Pioli è una scommessa vinta. Peccato solo per l’Europa League, ma la pesante eredità di de Boer non lo ha di certo aiutato. Infine, c’è la questione Gabigol. Contro il Bologna ha giocato 71 minuti con qualche spunto interessante. Il brasiliano resterà ad Appiano Gentile (Felipe Melo è tornato in patria, Jovetic è andato al Siviglia e presto potrebbero dire addio Ranocchia, Miangue, Yao e Gnoukouri): «Meritava questa opportunità dopo tanto tempo che non giocava. Non era semplice per lui, ma abbiamo tanta fiducia. Lo ha detto anche Pioli, con i giovani bisogna lavorare e avere la pazienza di farli abituare al campionato italiano», ha concluso Zanetti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero