Ansia-Inter per i nuovi tamponi. La quarantena disturba le nazionali: la Croazia protesta

Ansia-Inter, domani gli esiti dei nuovi tamponi. La Croazia protesta per Brozovic e Perisic
Continua l’isolamento dell’Inter, dopo i quattro casi di positività al coronavirus. Il primo era stato D’Ambrosio, poi Handanovic e, infine, Vecino e de...

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Continua l’isolamento dell’Inter, dopo i quattro casi di positività al coronavirus. Il primo era stato D’Ambrosio, poi Handanovic e, infine, Vecino e de Vrij. Un focolaio che, nella giornata di giovedì, ha spinto l’Ats di Milano (Azienda di Tutela della Salute) a sospendere l’attività della squadra nerazzurra fino a domenica. In questo provvedimento, quindi, rientrava il divieto di disputare la partita di campionato con il Sassuolo, in programma domani a San Siro (20.45). Oltre che vietare a tutti i calciatori dell’Inter, convocati dalle rispettive nazionali, di rispondere alla chiamata dei commissari tecnici. Dovranno restare tutti a Milano in isolamento fiduciario. Divieto che ha creato una questione con la Croazia, che ha subito contattato Figc, Uefa e Fifa per avere a disposizione Brozovic (che in passato ha già avuto il covid) e Perisic per le qualificazioni mondiali di Qatar 2022. Meno bellicose, invece, Slovacchia e Danimarca che hanno fatto sapere di voler attendere lunedì per cercare di capire se potranno avere Skriniar ed Eriksen. Come l’Italia di Roberto Mancini con gli azzurri presenti nella rosa di Antonio Conte.

UN ALTRO CONTAGIO 
Da ricordare che gli emiliani hanno accettato il rinvio e questo ha spinto la Lega serie A ad agire di conseguenza e ufficializzarlo. Inoltre, oggi il club di viale Liberazione ha comunicato la positività di un membro del gruppo squadra. Così è stato effettuato un altro giro di tamponi molecolari e domani si sapranno gli esiti. La speranza è che il contagio si sia fermato. Anche perché vista la velocità con la quale il coronavirus si è diffuso tra la rosa dell’Inter, l’Ats milanese ha segnalato «l’elevato rischio di circolazione di varianti virali più contagiose». Tra l’altro, il documento dell’Ats impegna in ogni caso giocatori e staff tecnico a isolarsi per «l’intero periodo di incubazione pari a 14 giorni». Inutile dire che la preoccupazione sia la diffusione della variante inglese, ancora più contagiosa.

QUESTIONE STADIO 


Il sindaco di Milano, Beppe Sala, controreplica all’Inter: «La reazione del club alle mie parole sul nuovo San Siro mi ha sorpreso. Sono dispiaciuto in quanto sindaco e tifoso nerazzurro, che è andato per la prima volta allo stadio 55 anni fa, ma io voglio fare il bene di Milano. Lo stadio è una buona opportunità per la città ma come faccio a non essere preoccupato? Mi sto muovendo spinto solo dalla logica della prudenza», ha spiegato il primo cittadino.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero