Tanta più Inter rispetto al Milan, che deve rinunciare a Leao e anche a se stesso. Perché in campo, a parte in rare occasioni, c’è stata solo la...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Leao, che ha praticamente rinnovato fino al 2028, è un’assenza che pesa nella squadra di Pioli, ma a mancare è stato anche tutto il resto e forse contro quest’Inter c’era comunque pochissimo da fare. Inzaghi aveva tutti a disposizione e ha potuto scegliere e la sua rosa è di grande qualità, oltreché in un momento di grazia. Brozovic finisce in panchina, tanto per fare un esempio e il centrocampo dei titolari anti-Milan è con Barella, Cahalanoglu e Micki, proprio questi due hanno fatto la differenza. Nel primo tempo falliscono il tris prima Dzeko e poi Barella e Lautaro, più c’è il palo clamoroso di Cahalanoglu, l’arbitro Manzano prima concede e poi nega (con il Var) un rigore ai nerazzurri ed è l’occasione che manca al “Toro” per iscriversi nell’elenco dei goleador. Nella ripresa, in campo si presenta un Milan più dignitoso, con una voglia diversa rispetto al primo. Ma questo produce un palo di Tonali e stop. E’ sempre l’Inter a sfiorare il terzo gol, con Dzeko e con Gagliardini. Tra sei giorni, il ritorno: il Milan è chiamato alla rimonta, che sarà una vera impresa. Servirà un altro Milan, ma se l’Inter è questa forse basterà nemmeno quello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero