Inter-Conte, ombre sul futuro. E anche Suning riflette...

Antonio Conte
Ci sono delle turbolenze inattese all’Inter. Piccoli spifferi...

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Ci sono delle turbolenze inattese all’Inter. Piccoli spifferi che hanno scatenato una bufera. La ripartenza del campionato non sta andando come Antonio Conte sperava (e lui, si mormora, era contrario che si riprendesse a giocare). Solo 11 punti conquistati in sei gare (compresa quella del recupero con la Sampdoria). Tante vittorie gettate al vento: gol nel finale preso contro Sassuolo e Verona e - tra i due match - la sconfitta contro il Bologna, capace di ribaltare il vantaggio iniziale dei nerazzurri con i due gambiani terribili, Juwara e Barrow. Prestazioni che stanno minando le certezze di Conte, bramoso di lottare per lo scudetto e non solo per un posto in Champions (nel sorteggio di Europa League, se batte il Getafe sfiderà una tra Glasgow Rangers e Bayer Leverkusen). Questo andamento ha fatto sì che l’Inter mandasse all’aria quanto di buono fatto finora. Il quarto posto a un punto dall’Atalanta, a tre dalla Lazio e a 10 dalla Juventus (contro la quale avrebbe voluto prendersi una bella rivincita), sta stretto all’ex ct. Che più di infuriarsi non può. Così al termine del match, il tecnico nerazzurro ha pensato bene di gettare ombre sul suo futuro all’Inter: «A fine anno farò le mie considerazioni e il club farà le sue considerazioni. Dirò le mie cose al club, tutti vogliono vincere ma bisogna capire quanto si è lontani dal poter vincere. Magari uno la pensa in un modo, un altro la può pensare in maniera diversa». Sarà il timore di perdere Beppe Marotta, che in molti accostano di nuovo alla Vecchia Signora? Dall’ad nerazzurro è arrivata la smentita: «Sono tutte fake news, voglio vincere qui». Ma al di là di tutto quello che si dice (e non dice), la certezza è una sola: Suning non è proprio soddisfatto di come stia proseguendo la stagione post lockdown. Con gli investimenti fatti, il colosso cinese sperava di essere l’anti Juve, di regalare una gioia ai tifosi. Alcuni dei quali mai hanno digerito la troppa juventinità del club tra dirigenza e panchina. Anzi, tra i sostenitori dell’Inter c’è chi sogna un allenatore che il nerazzurro ce l’hanno nel sangue: Diego Pablo Simeone. Ma fare nomi adesso è praticamente impossibile (Massimiliano Allegri è libero, attenzione). Restano la delusione di Conte e le perplessità di Suning, che con l’ex ct sognava una lotta fino alla fine per lo scudetto. Invece, abbandonata troppo ma troppo presto.
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Il Messaggero